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Quirinale, Sergio Mattarella accetta il bis: "Sono a disposizione. Ma avevo altri piani"

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Il Capo dello Stato ha detto sì. Sergio Mattarella "ha dato la sua disponibilità" a restare al Quirinale per altri sette anni. Un consenso formale, consegnato ai capigruppo delle forze di maggioranza che sono saliti insieme al Colle, che rappresenta il via libera al "plebiscito" nella ottava votazione a Montecitorio. Il confronto tra i capigruppo e il presidente della Repubblica è durato una decina di minuti. "È andato tutto bene", ha detto ai cronisti Simona Malpezzi capogruppo del Pd al Senato. Il Capo dello Stato ha detto che "aveva altri piani per il suo futuro", ma vista la situazione si è messo a disposizione, riferisce la capogruppo delle Autonomie al Senato Julia Unterberger lasciando il Quirinale. "Lo abbiamo pregato, vista la situazione, di restare per un altro mandato".

 



Secondo i retroscena, Mattarella avrebbe mostrato irritazione in mattinata con i leader dei partiti che lo avevo contattato per informarlo della volontà di convergere sul suo nome, vista l'impossibilità di trovare un nome condiviso. Il Capo dello Stato, che negli ultimi mesi aveva ribadito per una ventina di volte la sua volontà di lasciare l'incarico e ritirarsi a vita privata, non ha gradito l'accelerazione dei leader "a sua insaputa", nelle ultime ore, e li avrebbe così invitati prima a rivolgersi a Mario Draghi per chiarire la situazione ("Poi sarà il premier a riferirmi", li avrebbe gelati Mattarella), e poi addirittura avrebbe rifiutato di incontrarli chiedendo piuttosto il faccia a faccia con i capigruppo. In ogni caso, un segnale di scollamento evidente.

 

Fonti vicine al presidente però assicurano che da Mattarella non verrà una "strigliata pubblica" ai parlamentari, come il celebre discorso di Giorgio Napolitano nel 2013. Re Giorgiò andò a Montecitorio, dopo aver accolto le suppliche dei leader per il bis, e diede di fatto degli "incapaci" ai politici. Nove anni dopo, poco o nulla sembra cambiato.

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