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Quirinale, Matteo Salvini gela Letta e Conte: "Senza nome condiviso, la Lega si astiene al primo condiviso"

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Nervi tesissimi a pochi minuti dalla settima votazione per il Quirinale. Andrà in scena un vertice di maggioranza con Matteo Salvini, Enrico Letta, Giuseppe Conte, Antonio Tajani e Matteo Renzi. Non manca nessuno, ma l'intesa sembra lontanissima. "Oggi si riparte con un metodo di confronto caratterizzato da un elemento in più - avrebbe spiegato il segretario del Pd ai suoi Grandi elettori, riuniti in mattinata -: il centrodestra si è formalmente spaccato. Politicamente è un punto essenziale". "Ognuno di noi qua dentro interpreti il suo ruolo come grande elettore e non grande twittatore  - è il diktat di Letta -. Da queste scelte dipende il futuro del Paese". Quindi una frase che sa di profezia: "E’ durissima, fortuna che c’è il Pd unito". Ma l'unità dei democratici è tutta da dimostrare, di fronte alla prima candidatura vera.

 

 

Anche perché da Salvini arrivano avvertimenti minacciosi: "Se non ci sarà un nome condiviso la Lega si asterrà al primo scrutinio della giornata per l’elezione del Presidente della Repubblica. I voti a caso non fanno fare una bella figura al Parlamento". Il leader della Lega si è incontrato nuovamente con Letta e Conte, come giovedì sera. La candidatura di Elisabetta Belloni, maldigerita da parte del Pd, da Italia Viva e da Luigi Di Maio e Forza Italia, sembra al momento bruciata.

 

 

Ma su un punto il Capitano non molla: "Mi piacerebbe che questo Parlamento un po’ ballerino eleggesse il primo presidente della Repubblica donna". Pochi i nomi in ballo: Paola Severino e Marta Cartabia, su tutte. "Non ho un profilo X, ho una mia idea e voterai una donna, ma nessuno è autosufficiente e purtroppo qualcuno gioca ai no. Ho fatto quindici proposte ora mi taccio". Però, aggiunge, "ho almeno tre nomi da portare". 

 

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