Pier Ferdinando Casini, accelerazione nella notte: Forza Italia e centristri, "votiamo per lui al Quirinale"
Va da sola, Forza Italia, e scenderà in campo per Pier Ferdinando Casini al Quirinale. Questo filtra dalla riunione notturna durata circa un'ora e mezza a cui hanno partecipato il coordinatore di Forza Italia, Antonio Tajani, Lorenzo Cesa dell'Udc, Maurizio Lupi per Noi per l'Italia e Giovanni Toti e Paolo Romani per Coraggio Italia. Di fatto, è una sfiducia alla linea imposta da Matteo Salvini, con l'appoggio di Giorgia Meloni e Fratelli d'Italia, che nella serata di venerdì hanno portato a convergere anche Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle su Elisabetta Belloni, responsabile dei servizi segreti.
"Una modalità indecorosa", ha accusato Luigi Di Maio, che pure della Belloni è forse il massimo sponsor (coi suoi l'avrebbe addirittura definita "Mia sorella"), preoccupato per la possibilità concreta di "bruciarla". Stamattina, alla settima votazione, si vedrà. Ma lo strappo di Forza Italia e i centristi non promette nulla di buono. Silvio Berlusconi è intenzionato a scendere in campo in prima persona. Le alternative alla Belloni non sono tante: una donna, come Marta Cartabia e Paola Severino. O un nome in grado di trovare i favori anche dal centrosinistra.
Escluso da parte di Forza Italia Mario Draghi, con cui il Cav avrebbe avuto due giorni fa una gelida telefonata dall'ospedale, e che molti non vorrebbero spostare da Palazzo Chigi anche per non far rischiare ulteriormente un collasso nella maggioranza. Tra le carte più "politiche", ecco dunque prendere corpo quella di Casini (che invece ha avuto un contatto definito "emozionante" con Berlusconi), che pure trova frange di scettici nel centrosinistra. E, come extrema ratio ma sempre meno, visto quante preferenze sta raccogliendo dalla quarta votazione, quella di un bis di Sergio Mattarella. A quel punto, di fronte a un plebiscito dell'aula, ai leader non resterebbe che prostrarsi e andare a implorare il presidente uscente direttamente sul Colle.