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Quirinale, Luca Zaia e il "vaffa" ai partiti: "Cambiamo la Costituzione e facciamo votare i cittadini"

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"Secondo me la soluzione è modificare la costituzione e far votare direttamente i cittadini". Così il governatore del Veneto Luca Zaia ai cronisti fuori da Montecitorio, mentre era in corso lo spoglio della quinta chiama per l'elezione del Capo dello Stato, conclusasi con il flop del presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Insomma, il Doge invoca il presidenzialismo di fronte allo stallo. Proprio come Giorgia Meloni fa da giorni (anzi anni) e proprio come ha fatto nella serata di giovedì Matteo Renzi.

 

 

"Il governo spero che regga, visto che siamo in stato di emergenza fino, che abbiamo i miliardi del Pnrr da portare avanti e far atterrare sui territori, abbiamo altre sfide e dobbiamo far ripartire il Pil.", aveva anche aggiunto Zaia. Il Doge aveva anche espresso un parere sulla candidatura della Casellati, prima che fallisse. "Sarebbe grave che, solo perché viene eletta una presidente, donna poi, saltasse il governo; bisogna stringere tutti i denti e arrivare al 2023 e dall’esperienza di questi giorni direi che poi è anche ora di modificare la Costituzione".

 

 

"Il fatto che comunque si acceleri con due votazioni al giorno è un fatto positivo. Io stimo e conosco Casellati  è una grande professionista, di esperienza, una persona delle istituzioni, penso che pensare di portare lei come candidata al Colle, la prima donna della storia, non sia una cosa da poco”. Ma le belle parole del governatore non sono servite per l'elezione della Casellati

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