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Quirinale, le parole di Sabino Cassese: "Le cariche pubbliche non si sollecitano né si rifiutano"

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Infinito giallo-Quirinale, dopo quattro voti siamo ancora al nulla di fatto. L'ottimismo di ieri, per ora, è sfumato. Matteo Salvini, però, si dice ancora fiducioso in vista del quinto voto, quello di domani, venerdì 28 gennaio. Sarà la volta buona? Possibile, ma ad ora non sembra affatto una certezza (eufemismo).

La giornata di oggi ha segnato la fine della corsa di Pierferdinando Casini, così come sembra essere sorta e subito tramontata la candidatura di Elisabetta Belloni. Boatos parlamentari, però, danno conto della risalita, nettissima, delle quotazioni di Mario Draghi. Sullo sfondo, restano Giuliano Amato e Sabino Cassese, quest'ultimo che nella serata di mercoledì, per qualche minuto, sembrava essere il "favoritissimo". Poi Sergio Mattarella, che continua a raccogliere sempre più voti ma che sarebbe irremovibile sulla possibilità di concedere un "bis".

E chissà che il costituzionalista, il favorito, non lo sia tutt'ora. Il punto è che ha parlato, poche e allusive parole, con cui però fa tutto tranne che chiudere alla possibilità di diventare presidente della Repubblica. Le ultime parole le ha consegnate a Rai News: ma lei è in campo per il Colle?, la domanda. E Cassese: "Che vuole che le dica, in questi casi, io ripeto un'espressione imparata da alcuni autorevoli esponenti istituzionali francesi: le cariche pubbliche non si sollecitano e non si rifiutano...", ha commentato sibillino. Insomma, Cassese sembra esserci. E davvero.

In precedenza, il giurista, 86 anni, aveva concesso una battuta anche alla AdnKronos: "Bene, bene, vedremo", aveva risposto a chi gli chiedeva "professore, come sta?". Quando gli avevano chiesto come vivesse il particolare momento, aveva risposto con ironia: "Come dicono gli inglesi... as usual". Parole, quelle di Cassese, che suonano come una conferma al fatto che la pista sia possibile, percorribile.

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