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Quirinale, Sergio Mattarella e nessun comunicato: "Allora vuol dire che è in campo". Ma fonti negano il bis

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Tutte e quattro le votazioni per l'elezione del presidente della Repubblica sono andate a vuoto. Nessun accordo, nessun nome. Una costante, però, c'è: Sergio Mattarella. Il capo dello Stato uscente, infatti, ha ricevuto un discreto numero di voti a ogni scrutinio. Sedici i consensi raggiunti nella prima giornata, lunedì 24 gennaio; 39 quelli ottenuti martedì 25 e 125 quelli di mercoledì 26. Un flusso non trascurabile di voti, che si è confermato anche nella quarta votazione. Questa mattina sono saliti addirittura a 166 i consensi per lui. 

 

 

 

Il presidente della Repubblica ha detto più volte che non intende restare al Quirinale, chiudendo le porte a tutti quelli che fino alla fine hanno sperato in un Mattarella bis. Strano, però, che di fronte a questa esplosione di consenso non abbia ancora detto nulla. Così da mettere un freno a qualsiasi fantasia. E' in quest'ottica che va letto il commento di Aldo Cazzullo sul sito del Corriere della Sera: "Certo che, se dopo aver ricevuto 166 voti Mattarella non fa fare un comunicato per dire 'grazie, apprezzo molto, ma vi prego non votatemi', vuol dire che è in campo". 

 

 

 

Il dubbio c'è, insomma. Nel frattempo, però, come rivelano fonti parlamentari, Mattarella "sarebbe stato sondato, ma avrebbe nuovamente ribadito il suo no". Una convinzione granitica la sua, confermata anche dal trasloco che sta per portare a termine. Il capo dello Stato, infatti, dovrebbe trasferirsi a breve nella sua nuova casa a Roma, facendo posto così a chi lo succederà nei palazzi del Quirinale. I nomi sul tavolo sono tanti e i partiti sembrano essere in una fase di stallo perenne. In pole ci sarebbero l'attuale capo del Dis Elisabetta Belloni, ma anche il giurista Sabino Cassese, il cui nome ha fatto la sua comparsa ieri a sorpresa. E in campo c'è ancora la carta Draghi. 

 

 

 

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