Cerca
Cerca
+

Quirinale, M5s: "Libertà di coscienza al voto". La mossa di Rocco Casalino per fermare di Maio: caos grillino

  • a
  • a
  • a

Il "golpetto" Di Luigi Di Maio mette Giuseppe Conte in minoranza: il Movimento 5 Stelle dovrebbe virare su Elisabetta Belloni, il nome rilanciato da Enrico Letta e Matteo Salvini per il Quirinale a cui ha dato sponda, a sorpresa, anche Giorgia Meloni. E Conte, probabilmente, si dovrà adeguare. Secondo le indiscrezioni, Di Maio è favorevolissimo alla carta Belloni perché spinta dalla Farnesina, avendo solidissimi e acclarati appoggi dal mondo dei servizi segreti di cui è il capo. Al tempo stesso, sarebbe una candidata benvoluta anche da Marco Travaglio e dal Fatto quotidiano (assai influenti quando si parla di Movimento e di strategie contiane) sia come candidata in sé, sia in chiave anti Mario Draghi.

Ma i 5 Stelle sono particolarmente "bollenti", perché fonti vicine a Conte (vale a dire, Rocco Casalino), annunciano che i grandi elettori grillini avranno come consegna quella di votare scheda bianca, come tutto il centrosinistra, ma sarà consentita "libertà di coscienza". Saranno liberi, cioè, di votare il candidato che preferiscono. E a questo punto torna d'attualità il nome di Sergio Mattarella. Molte preferenze per il bis del Capo dello Stato usciranno proprio dai Grandi Elettori del Movimento, come già accaduto mercoledì durante la terza votazione. E se oggi Mattarella dovesse superare quota 200 preferenze, sarebbe un messaggio clamoroso lanciato ai leader di tutti i partiti, al di là dei loro accordi extra-parlamentari.

"L'orientamento del M5S è di votare scheda bianca nella votazione di oggi (giovedì 26 gennaio, ndr) per il presidente della Repubblica", era quanto emerso nella prima mattinata dalla riunione dei gruppi a Montecitorio. L'indicazione è arrivata ai parlamentari M5s riuniti in contemporanea con il vertice di Pd-M5s-Leu. Il leader Giuseppe Conte è arrivato all'assemblea quando già la riunione, guidata dai capigruppo Mariolina Castellone e Davide Crippa, era stata sciolta. "In questa votazione" per l'elezione del Presidente della Repubblica "voteremo scheda bianca". C'è chi vede una sorta di scollamento tra i leader M5s e i gruppi pentastellati che per la maggior parte guardano più verso Di Maio che verso l'ex premier.

 

 

Il fronte progressista nel frattempo ha ribadito l'importanza di un confronto: "Coerentemente con quanto chiesto e fatto nei giorni scorsi, riconfermiamo la nostra immediata disponibilità a un confronto per la ricerca di un nome condiviso super partes, in grado di rappresentare tutti gli italiani", si legge nella nota congiunta Pd-M5s-Leu. "Per noi va bene" ha invece risposto Roberto Speranza  alla domanda se per la coalizione progressista sarebbe favorevole a procedere domani ad una doppia votazione. 

 

 

Mentre un Conte leggermente nervoso ha poi ribadito la disponibilità a trattare col centrodestra: "È da giorni che siamo disponibili ad un confronto. Magari, vediamo", ha poi commentato in Transatlantico la possibilità che si superino le contrapposizioni sul nome per il presidente della Repubblica. La possibilità della scheda bianca è stata discussa soprattutto all'interno del Pd che, nel giorno della memoria, dove si sarebbe pensato di votare invece Liliana Segre come testimonianza. 

Dai blog