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Guido Crosetto al Quirinale, la risposta al messaggio della Meloni: "Può procedere, ma...". Gigante di nome e di fatto

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Un gigante di nome e di fatto, Guido Crosetto. A poche ore dal "boom" in Parlamento, dove Fratelli d'Italia l'ha candidato a sorpresa come presidente della Repubblica, il fondatore di FdI mostra al Corriere della Sera tutto il suo carico di umanità e umiltà. In aula ha raccolto la bellezza di 114 voti, il secondo dopo Sergio Mattarella. "Sono lusingato e può procedere - ha risposto al messaggio di Giorgia Meloni che gli annunciava nella mattinata di mercoledì la sua candidatura -, so benissimo che è una candidatura di bandiera ma è sempre un onore".

 

 

 


Subito dopo la sua candidatura, rivela Crosetto "Ricevo centinaia di chiamate e di messaggi da amici, ex colleghi parlamentari, conoscenti". Ha preso una cinquantina di voti in più dei grandi elettori di Fratelli d'Italia, altro che "candidato di bandiera" e basta. "Mi sono sentito onorato dall'amicizia di tanti ex colleghi. È un piacere vedere che si è anche seminato umanamente. Poi però sì che il risultato è il frutto di un impegno personale di Giorgia e dei due capigruppo che hanno cercato di non farmi fare brutta figura".

 

 

 



Ma il sogno resterà un sogno, e al Quirinale, giura, "ci andrò solo il 2 giugno". "Ho rispetto delle istituzioni e senso della misura. Voglio credere nella capacità del Parlamento di individuare una persona autorevole nella quale riconoscerci tutti. Tempi difficili richiedono padri nobili". Resta un messaggio, per il Parlamento e per gli alleati: "Il mio risultato dà ragione a Giorgia Meloni quando dice che il centrodestra può avere una capacità attrattiva in questo Parlamento e che deve misurarsi compattamente su una proposta condivisa. Perdere un'occasione per timore è forse peggio di perdere la partita".

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