Matteo Salvini, "la soluzione può essere vicina". Lega, le indiscrezioni sul candidato: "Se non si rischia sulla Casellati..."
"La soluzione può essere vicina". Matteo Salvini spiazza tutti, dimostrando ottimismo proprio mentre Enrico Letta terremota il Parlamento minacciando la crisi di governo su Elisabetta Casellati. Il segretario del Pd, nel primo pomeriggio, ha scritto: "Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo più diretto per far saltare tutto".
In un clima ulteriormente avvelenato, e in una impasse politica che in aula ha portato alla terza fumata nera, con la risalita di Sergio Mattarella, il più votato di giornata, il leader della Lega centellina le parole: "Lavoro con fiducia, serietà e ottimismo." E poi quelle parole, "la soluzione può essere vicina”, che sono la risposta più imprevedibile al diktat di Letta e democratici. La soluzione, per dirla con Salvini, allora potrebbe essere un nome a cui Enrico e Giuseppe Conte difficilmente potrebbero dire ancora no: "Se Salvini non rischia sulla Casellati, si va su Casini o Draghi o appello a Mattarella", assicura Aldo Cazzullo nel suo retroscena da Montecitorio per Corriere.it. "Un grillino che discettava di Patroni Griffi si è sentito rispondere da un collega: Chi, il regista? Ma non era morto?". Giusto per testimoniare quanto si stia raschiando il fondo del barile.
E mentre da Fratelli d'Italia gongolano per l'exploit di Crosetto, candidato a sorpresa ("Guido ha davvero un sacco di amici…", ha commentato Giorgia Meloni), c'è il tema della compattezza dei due blocchi e secondo le opinioni raccolte sempre da Cazzullo, la crescita dei voti per Mattarella "dimostra che pure i grandi elettori hanno fretta di trovare una soluzione". Michele Emiliano, governatore della Puglia, parla di "una gara tra i capi partito della destra per stabilire chi comanda; difficile fare accordi in questa situazione". Il governatore minimizza, visto che il problema si ripropone anche a sinistra, con Letta e Conte. Tutto allora potrebbe sbloccarsi proprio con due vertici che andranno in scena tra tardo pomeriggio e serata, quello della Lega e quello del Pd.