Quirinale, i risultati della terza votazione: Mattarella, una valanga di voti. Da chi arrivano: segnale politico clamoroso
Cresce l'onda di Sergio Mattarella, e stavolta non è solo qualche manipolo centrista. Terza fumata nera su tre votazioni per il Quirinale, ma il dato significativo non è solo quello delle schede bianche, 412, pur in netta e progressiva diminuzione rispetto alle prime due tornate, ma soprattutto quello delle preferenze per il presidente della Repubblica uscente: Mattarella è il più votato di mercoledì, con 125 preferenze (ieri erano 39).
Alle sue spalle, la sorpresa Guido Crosetto, candidato di bandiera di Fratelli d'Italia più per spezzare la tria e mandare un messaggio al centrodestra, ancora impastoiato in una battaglia di trincea contro il centrosinistra. Il fondatore di FdI ha raccolto la ragguardevole cifra di 114 voti, ben 51 oltre il "perimetro" dei meloniani (63). Segno che qualcuno, tra gli alleati, i grillini e il Misto, ha "abboccato" e condivide una certa frustrazione.
Il tema politico di giornata, oltre alla tensione esplosa tra Pd e Lega (con prima Francesco Boccia e poi Enrico Letta che hanno minacciato la crisi di governo nel caso il centrodestra tenti di far eleggere Elisabetta Casellati o chi per lei a maggioranza assoluta dalla quarta votazione), è come detto il messaggio nella bottiglia lanciato nello stagno del toto-Colle. Un bel manipolo di parlamentari vuole il Mattarella bis. Molti grillini e qualche esponente democratico, e magari molti di coloro che temono un collasso della legislatura. Perché convincere il Capo dello Stato a restare dov'è significa di fatto cristallizzare la situazione, facendo anche rientrare (almeno in parte e formalmente) le turbolenze a Palazzo Chigi. Perché se resta Mattarella, al 99% resta per un altro anno al suo posto anche Mario Draghi. Con che forza e con quale autorevolezza, saranno problemi delle prossime settimane. Da segnalare, infine, i voti per Paolo Maddalena (61, ieri erano 39), ex magistrato candidato di bandiera degli ex grillini di Alternativa c'è, l'altamente quirinabile Pier Ferdinando Casini (52) e il leghista Giancarlo Giorgetti (19).