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Quirinale, la confessione del leghista Rixi: "Eletto col Pd, ma...". Prende quota Pierferdinando Casini

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"Oggi abbiamo deciso di continuare su scheda bianca per mantenere aperte le trattative con tutti e non dare dei segnali di rottura": Edoardo Rixi della Lega annuncia la decisione del Carroccio in diretta con Enrico Mentana su La7. La speranza è che oggi, dopo il voto, si riesca a trovare un accordo sul nome da portare al Colle. A tal proposito il deputato leghista ha detto: "Si finirà di votare prima che nei giorni precedenti, quindi ci sarà più tempo sia nel pomeriggio che nella serata per fare più consultazioni con le altre forze politiche per andare a individuare, per la giornata di domani, un nome su cui iniziare a valutare la tenuta di determinati accordi". 

 

 

 

Parlando, poi, di Pier Ferdinando Casini, una delle figure in pole per sostituire Mattarella, Rixi ha dichiarato: "E' stato eletto con il Pd, non è un nome di centrodestra ma non mettiamo veti". Il problema, però, è che ci sarebbe parecchio fermento in Aula: "Fanno fatica anche i leader politici dei vari partiti a tenere ferme le proprie frange parlamentari. Per questo noi abbiamo deciso di non agire con un sistema di rottura". 

 

 

 

Sulla possibilità che si riunisca il tavolo dei leader proposto da Enrico Letta, invece, l'esponente del Carroccio è stato chiaro: "Ci può essere se negli incontri preliminari si trovano dei punti di convergenza, altrimenti è inutile". Infine alla domanda di Mentana, "Le chances di Draghi si sono offuscate?", Rixi ha risposto: "Sono partite in maniera eccessiva, poi come succede sempre sono calate ma potrebbero riprendere. Dipende tutto dalle forze politiche, se alla fine trovano una sintesi parlamentare. La nostra paura su un profilo come Draghi al Quirinale è il rischio di non riuscire più a fare un governo di unità nazionale, questo porterebbe alla fine della legislatura". 

 

 

 

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