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Quirinale, "in delegazione per implorare Mattarella": spiragli per un bis? L'indiscrezione di Bruno Tabacci

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Tutti in ginocchio da Sergio Mattarella. Vuoi vedere che il Quirinale 2022 finirà come il Quirinale 2013? Lo pensa, anzi lo auspica Bruno Tabacci, "Anziché perdere altro tempo, gli spiritati - così Tabacci chiama i grandi elettori - dovrebbero andare in delegazione da Mattarella a implorarlo di fare un secondo mandato", scrive Aldo Cazzullo nella sua diretta da Montecitorio.

Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio del Governo Draghi, con delega alla programmazione e coordinamento economico, parla forse anche per interessi personali (con una cristallizzazione della situazione manterrebbe la sua bella poltrona al governo) e per atavica tendenza democristiana alla conferma dello Status Quo, con il fine ultimo di evitare scossoni, incognite e salti nel buio. Ma forse ha anche intercettato l'umore strisciante (e bipartisan) di molti parlamentari, che nel dubbio di vedere la legislatura collassare con un anno di anticipo preferirebbero prostrarsi di fronte al presidente uscente. In fondo, una scena già vista e in maniera anche più umiliante, 9 anni fa. 

Anche perché, se Mario Draghi verrà promosso al Quirinale, si aprirà il capitolo del nuovo governo. E proprio questo gioca contro l'ex numero 1 della Bce. "Tutti i leader dentro non si può fare, e non solo perché il Pd non vuole Salvini al Viminale - chiosa sempre Cazzullo, riassumendo quanto si vocifera fuori dalla Camera -. Non è pensabile che ogni partito si prenda un pezzo dello Stato per farci la campagna elettorale: al Pd l'Istruzione per recuperare i voti degli insegnanti, alla Lega gli Interni per gli sbarchi, a Forza Italia le infrastrutture dove ci sono i soldi…". E allora, in fondo, che male c'è a non cambiare nulla?

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