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Quirinale, la decisione di Roberto Fico: "Come verranno lette le schede", via libera ai franchi tiratori

Roberto Fico

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Chi voleva tenere a bada i franchi tiratori nella votazione per il Quirinale dovrà arrangiarsi: il presidente della Camera Roberto Fico ha deciso di leggere durante lo scrutinio solo il cognome del votato “ove la scheda rechi solo tale indicazione ovvero quando, pur riportando altre notazioni, sia comunque univocamente individuabile il soggetto cui è attribuito il voto". L'esponente grillino, insomma, ha scelto un’interpretazione restrittiva delle modalità con cui dare lettura delle schede durante lo spoglio.

 

 

 

Come riporta La Repubblica, quindi, sono stati banditi gli appellativi: “on.”, “onorevole”, “sen.”, “senatore”, “Cav.”, “Cavaliere”. Espressioni che il centrodestra aveva intenzione di utilizzare per tenere sotto controllo il peso delle correnti all'interno dei partiti e la tenuta dei gruppi parlamentari della coalizione. Una strategia che avrebbero voluto attuare soprattutto nel caso in cui fosse rimasta in pista la candidatura di Silvio Berlusconi.

 

 

 

E anche se adesso il Cav si è ritirato, resta comunque il desiderio di tenere a bada i possibili "ribelli" all'interno di ogni forza politica. A quanto pare, però, bisognerà fare a meno di qualsiasi tipo di espediente. Solo in un caso Fico sarà meno rigido: “Leggerà nome e cognome soltanto nel caso in cui entrambi siano riportati nella scheda e la lettura del solo cognome non consenta l'univoca attribuzione del voto”. Una situazione del genere, fa notare Repubblica, potrebbe verificarsi per due candidati con lo stesso cognome come Gianni ed Enrico Letta.

 

 

 

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