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Silvio Berlusconi, la frase rubata con Gianni Letta e Confalonieri: "Mario Draghi? Non abbiamo chiuso granché"

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Per ora l'unica certezza è che Silvio Berlusconi non si candiderà più al Quirinale, vuoi per l'incognita dei voti mancanti vuoi per il timore di franchi tiratori e lo scetticismo tra i suoi stessi alleati. Per il resto, "non mi sembra che abbiamo chiuso granché a Draghi", è lo sfogo spiazzante del leader di Forza Italia raccolto da un retroscena del Messaggero. Come noto. Berlusconi ha rinunciato al sogno Colle ma ha anche fatto sottolineare al suo numero 2 Antonio Tajani, sabato sera, che Forza Italia vuole mantenere Mario Draghi a Palazzo Chigi, senza rimpasto di governo. Eppure, dal centrodestra, non è arrivato nessun comunicato congiunto in questo senso. Matteo Salvini e Giorgia Meloni, è il sospetto ad Arcore, si sono voluti tenere le mani libere nel caso, probabile, che una candidatura "di centrodestra" non ottenga l'appoggio di almeno parte del centrosinistra.

 

 

 



Il Cav ci sarebbe rimasto male per il "deficit di fiducia" degli alleati ("I numeri li avevo eccome, partendo da 490 alla quarta votazione sarei arrivato agevolmente ben oltre i 505 voti nel quinto o sesto scrutinio"). Sabato pomeriggio era ad Arcore, senza partecipare di persona né al vertice con i ministri di Forza Italia ("Alla quale non si è fatto vedere in video e non è intervenuto ma c'era e qualcuno ha sentito in lontananza la sua voce", scrive il Messaggero) né al vertice di centrodestra con gli alleati a Roma. Nella notte, il ricovero al San Raffaele per "esami di routine".

 

 

 

 

I consiglieri di sempre, Gianni Letta e Fedele Confalonieri, sono preoccupati per le conseguenze dello "strappo": "Silvio, sei sicuro che abbiamo fatto bene a chiudere così drasticamente all'ipotesi Draghi?", gli avrebbero chiesto. Ottenendo, in cambio, una risposta sorprendente in grado di cambiare gli orizzonti politici nel futuro immediato: "Ma non mi sembra che abbiamo chiuso granché...". In altre parole, conclude il quotidiano romano, "chi ben lo conosce non esclude che Berlusconi potrebbe alla fine virare proprio su Draghi - dando un dispiacere a Salvini e meno alla Meloni, ma dimostrando comunque che il vero giocatore è sempre lui". Mettendo da parte anche qualche rancore personale con l'ex presidente della Bce, considerato "un ingrato".

 

 

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