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Mario Draghi furibondo con Silvio Berlusconi. Retroscena-bomba: la telefonata a Gianni Letta

Mario Draghi  

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Mario Draghi "l'ha presa malissimo". Il "no" di Silvio Berlusconi alla sua candidatura al Quirinale lo ha lasciato di sasso. Riporta in un retroscena il sito di Dagospia che il presidente del Consiglio si è davvero infuriato. Così, in primis, Draghi si è arrabbiato con Gianni Letta che avrebbe avuto il compito di convincere il Cavaliere della bontà della sua candidatura.

 

 

Draghi quindi ha chiamato Enrico Letta, nipote di Gianni, per capire se almeno il Partito democratico riesce a "tenere la barra dritta sul suo nome". Infatti, all'interno del partito i mal di pancia non mancano. Ma mai quanto nel Movimento cinque Stelle "dove sono tantissimi i grillini contrari al Draghi Presidente", mentre Giuseppe Conte vuole candidare Andrea Riccardi, fondatore della comunità di Sant'Egidio.

 

 

E quando Stefano Patuanelli è andato da Draghi e gli ha detto che avrebbe potuto convincere Conte a dare la disponibilità sul suo nome, chiedendo però assicurazioni sul dopo ("Chi farà il premier? Ci sarà un rimpasto?"), il premier gli ha risposto secco: "Io non faccio patti".

Ma se Draghi dovesse sfangarla "con 550 voti sui 505 necessari, sarebbe una figuraccia per una istituzione bipede, celebrata in mezzo mondo (uno come lui dovrebbe essere eletto alla Ciampi, al primo turno)", osserva Dago

 

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