Luigi Di Maio "sparito", le telefonate e la visita alla Farnesina: gli indizi sul "prossimo premier"
Luigi Di Maio, tutti lo cercano. In questa difficile partita per il Quirinale, il ministro degli Esteri è "il personaggio più cercato, corteggiato e temuto". A rivelarlo Fabrizio Roncone. "Lui è sparito, come fanno i potenti veri". E sempre sull'ex leader del Movimento 5 Stelle rivela un retroscena che spiega molto dei rapporti tra Di Maio e Giuseppe Conte: il numero uno dei Cinque Stelle - si legga sul Corriere della Sera - "sente l'esigenza di doverne andare a parlare con Di Maio. Alla Farnesina. Cioè: non è Conte che convoca Di Maio. È lui che va. Guardate: la politica ha un suo linguaggio cifrato, ha liturgie certe. Un capo non va; riceve. Un capo".
Ma l'ex premier non è il solo ad affidarsi a Di Maio. Come lui ci sono anche Enrico Letta e Giorgia Meloni, entrambi prima parlano al telefono con il titolare della Farnesina, poi fanno un passaggio di cortesia con Conte. Salvini. Stesso discorso per niente di meno che Gianni Letta. I due si sentirebbero spesso. "E pure Fedele Confalonieri. Silvio Berlusconi, a Natale, gli ha spedito a casa un quadro. Maria Elisabetta Casellati, presidente del Senato, lo ha invitato a cena. Con Giancarlo Giorgetti, invece: una pizzata dopo l'altra. Chiodi decisivi: le guide grilline di Camera (Crippa) e Senato (Castellone) non rispondono a Conte. E neppure i gruppi. Non li controlla", scrive ancora Roncone togliendo ogni dubbio su chi sia il vero king maker dell'operazione Colle.
Ed è sempre Di Maio, almeno a detta della firma del Corsera, a rassicurare quei duecento parlamentari pronti a esplodere, terrorizzati di perdere la poltrona. Nel caso in cui Mario Draghi arrivasse al Quirinale, è cosa risaputa, si potrebbe tornare al lavoro e i pentastellati sarebbero costretti a trovare un altro lavoro. Un'idea che non vogliono neanche accarezzare.