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Bruno Vespa, retroscena-bomba sul Quirinale: il vero Piano B di Silvio Berlusconi

 Vespa e Berlusconi

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Silvio Berlusconi ha un piano B. Ne è convinto Bruno Vespa che nel suo editoriale su Il Giorno scrive: "il Cavaliere ha detto: io sono pronto a fare il passo fatale, ma sono pronto a tirarmi indietro se voi non siete convinti della mia candidatura o se non ci fossero evidenti condizioni per un esito fortunato". Insomma, Berlusconi "si esporrà soltanto se davvero potrà contare su numeri sicuri".

Antonio Tajani, ricorda il direttore di Porta a porta, "gli ha consegnato 28 nomi, ma il tentativo resta ardito" e giovedì prossimo si tireranno le somme. 

 

 

Intanto, da parte sua, Matteo Salvini "vuole conoscere in dettaglio chi fuori del centrodestra è pronto a votare per il Cavaliere e il solo un po' più ruvido nella richiesta è stato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, presidente di 'Coraggio Italia' di cui è vicepresidente Giovanni Toti. Brugnaro", sottolinea Vespa, "si era espresso in favore di una candidatura Draghi e ieri ha dovuto glissare per ragioni ovvie". 

 

 

Ma attenzione, avverte il giornalista, "chi conosce Berlusconi, sa che difficilmente - caduta la sua candidatura - ci sarebbe spazio per un'altra personalità di centrodestra". A questo punto non può sfuggire un dettaglio, quei "due interventi in due giorni di Gianni Letta - che non parla mai - in favore dell'elezione di una personalità che non sia espressione di una sola parte". E, conclude Vespa, "poiché è impensabile che Letta si muova contro Berlusconi, è possibile che se fosse costretto alla rinuncia, il Cavaliere sarebbe il primo sponsor di Draghi al Quirinale". 

 

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