Quirinale, Stefano Bonaccini: "Non togliete il suo nome dal tavolo delle candidature"
Stefano Bonaccini lo dice senza mezzi termini: "Non bisogna togliere il nome di Mario Draghi dal tavolo delle candidature al Quirinale anche se sta benissimo a Palazzo Chigi". Il governatore dell'Emilia-Romagna lo ha sottolineato durante la direzione del Partito democratico dopo aver osservato come "sia un segno di debolezza la candidatura di Berlusconi da parte del centrodestra", perché "ha limiti di modo e di merito".
Quindi ha proseguito: "Non si era mai vista una auto-candidatura e non si era mai visto uno scouting fatto così", e "l'interesse del paese coincide con il nostro interesse che non deve mai essere di parte. Quindi l'unità, il massimo di rappresentanza possibile: questo definisce Berlusconi un candidato non adatto. C’è poi bisogno di autorevolezza fuori e dentro il Paese".
"L'autorevolezza che Mattarella e Draghi garantiscono nella scena internazionale ed europea sono un di più per il Paese", ha ricordato Bonaccini. "Se l’interesse del Paese coincide con il nostro, sarebbe un errore dire che Draghi è tolto dalla corsa al Quirinale, perché se ti diamo il mandato pieno a trattare non brucerei alcun nome e mi troverei pronto mettendo in campo tutto ciò che serve per unire, dopodiché è giusto che il governo prosegua per tutta la legislatura".