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Silvio Berlusconi, lo sfregio di Marcello Sorgi: "Lui al Quirinale? Il limite da non superare, democrazia in pericolo"

Silvio Berlusconi

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Silvio Berlusconi al Quirinale? C'è un limite da "non superare", scrive Montesquieu, ergo Marcello Sorgi, su La Stampa. Secondo l'editorialista, il passato del presidente di Forza Italia "getta un'ombra sulla sua candidatura" e le "manovre" tra i grandi elettori "potrebbero minacciare la nostra democrazia". Le parole di Sorgi sono durissime: ripercorre gli "atti di sfida" di Berlusconi, dal primo, "diretto a raschiare le prerogative del capo dello Stato nel procedimento di formazione dei governi: proprio l'indicazione sulla scheda elettorale del candidato alla guida del governo". Poi la "provocatoria indicazione di un improponibile Cesare Previti quale guardasigilli. Più che una sfida", commenta il giornalista.

 

 

E ancora, i "conflitti di interessi", le "sovrapposizioni di poteri inauditi", "leggi ad personam", attacca Marcello Sorgi. "Più avanti il Cavaliere in persona, nel frattempo autonominatosi vessillo di un garantismo costituzionale autoprotettivo, come scudo denunciava formalmente alla procura competente le frequentazioni tra esponenti della coalizione avversaria e portatori di interessi finanziari ed economici. Un primato di giustizialismo aggressivo".

 

 

Quindi Sorgi arriva a parlare di "un tema addirittura più inquietante, per la stessa dignità della nostra democrazia. Senza enfasi, per la sua tenuta. Tema che occhieggia qua e là, quasi incidentalmente. Il tema della circolazione, libera o stimolata, di grandi elettori dalle posizioni originarie, applicata al momento supremo dell'elezione del capo dello Stato". Una ipotesi che il giornalista definisce "da brividi". "È necessario che il campo venga sgombrato dal sospetto, anche l'ombra, che l'elezione del capo dello Stato possa essere inquinata da torbide manovre". E invita tutti, politici e giornalisti, a vigilare.

 

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