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Matteo Renzi, "lo sfogo al telefono". Draghi e l'addio al Quirinale? Il retroscena, esplode la sinistra

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Prima di Natale, nella conferenza di fine anno del premier, le parole di Mario Draghi erano state interpretate come una sorta di autocandidatura al Quirinale, ma SuperMario potrebbe già oggi, lunedì 10 gennaio, annunciare che non correrà per diventare il prossimo presidente della Repubblica. Il premier - secondo il Giornale - avrebbe espresso i propri dubbi anche a Matteo Renzi durante un colloquio telefonico.

 

 

Una scelta, quella di Draghi, che mette in difficoltà i piani di Pd e M5s. Giuseppe Conte e Enrico Letta puntavano al passaggio di Draghi al Quirinale. "Il presidente del M5s, nelle ultime settimane, si è esibito in una serie di piroette. Prima la proposta della donna al Quirinale, poi la sconfessione dei gruppi parlamentari che continuano a puntare sul bis di Mattarella, infine il possibilismo sull'elezione del premier", scrive il Giornale.

 

 

In difficoltà anche Enrico Letta che non si rassegnerebbe al trasloco diretto da Chigi al Colle più alto, anche se all'interno del Pd c'è chi vuole altro: come i "Giovani Turchi" di Matteo Orfini pronti a sostenere il Mattarella bis. Contrari all'addio a Palazzo Chigi da parte del premier Draghi anche gli ex renziani di Base riformista. Lo stesso Matteo Renzi, in un'intervista ad Avvenire, ha detto che il Pd è "ininfluente", "anche perché Letta ha rotto con noi per rancori personali". Letta infatti confidava nel trasloco di Draghi al Colle "per spingere su un governo politico, con la Lega fuori e un premier gradito al Nazareno, magari lui stesso. Ambizioni che si scontrano con quelle di Dario Franceschini, che aspira a Chigi e potrebbe avere il sostegno di Renzi. Ma un passo indietro di Draghi potrebbe cambiare tutto", conclude il Giornale.

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