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Giuseppe De Rita rivela: "Così Clemente Mastella mi ha umiliato al voto per il Quirinale". Il perfido gioco delle schede

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Votato alla presidenza della Repubblica a sua insaputa. È accaduto davvero a Giuseppe De Rita. A pochi giorni dalle elezioni per il Quirinale, il presidente del Censis già numero uno del Cnel ricorda quanto accaduto nel 2006, quando al secondo scrutinio apparse il suo nome. "Improvvisamente mi ritrovai quel giorno 19 voti - spiega alle colonne del Corriere della Sera -. Non c'era alcuna ragione possibile perché accadesse, non ne sapevo nulla, nessuno mi aveva detto alcunché, l'ho saputo seguendo lo scrutinio come tutti e domandai in giro cosa fosse successo". 

 

 

Al quarto scrutinio venne poi nominato capo dello Stato Giorgio Napolitano, a cui quei 19 voti non andarono giù. "Ho saputo con precisione che Napolitano, vedendo quei 19 voti che nessuno aveva previsto, si era arrabbiato con Piero Fassino, il segretario dei Ds. E che Fassino aveva risposto a Napolitano di non saperne assolutamente niente nemmeno lui e che avrebbe cercato di capire".

 

 

 

Solo dopo un'impegnativa ricerca, De Rita riuscì a capire di chi era "colpa": "Clemente Mastella". E lui, ai tempi leader dell’Udeur, ammise tutto.
"Mastella lo disse con la massima serenità a Fassino: 'Ho scelto il nome di De Rita per contare i voti di cui dispongo in questa partita per il Quirinale, così posso capire il peso che ho… tutto qui, non vi dovete assolutamente preoccupare". Una frase che a De Rita non piacque e non piace tutt'ora: "Lo ammetto, è stato un po’ umiliante per me scoprire di essere stato votato non per meriti ma per permettere a Mastella e ai suoi di contarsi. Qualsiasi nome sarebbe andato bene". Tornando al presente il numero uno del Censis non esclude che per l'attuale votazione in molti seguiranno "il metodo Mastella" generando il caos in aula.

 

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