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Silvio Berlusconi, mancano una manciata di voti per il Quirinale. Tam-tam: "Incontro segreto con Matteo Renzi"

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La speranza è ancora viva. A pochi giorni dal voto per il nuovo presidente della Repubblica (indetto per il 24 gennaio), Silvio Berlusconi ci crede ancora. La sua discesa in campo per il Quirinale non è ancora stata ufficializzata, ma tutto fa pensare che lo sarà a breve. La partita vera e propria si aprirà in Aula a partire dal quarto scrutinio, quando basteranno 505 voti per salire sul Colle più alto.

 

 

Al momento - fanno sapere alcune fonti ad Affaritaliani.it - si stimano, tra assenti per Covid o quarantena e franchi tiratori, 20-25 defezioni nel centrodestra. Forza Italia, assicurano, è granitica, così come Lega e Fratelli d'Italia. Anche l'Udc è fortemente convinta e schierata al fianco del leader di Forza Italia, mentre qualche problema potrebbe arrivare da Coraggio Italia. Stima non manca neppure da parte degli altri partiti. Tra i grillini si contano 25-30 parlamentari pronti a votare l'ex nemico. A vantaggio del Cavaliere sia il timore di tornare a votare, sia l'ultima sua apertura nei confronti del reddito di cittadinanza. 

 

 

Ma non è finita qui. Dal Gruppo Misto potrebbero arrivare altri 30 voti per il leader azzurro. In saccoccia Berlusconi potrebbe mettere anche altri 5/10 voti del Partito democratico. Così, al netto di Italia Viva, secondo i calcoli di Arcore aggiornati al 7 gennaio mancano 20-25 voti per eleggere Berlusconi Capo dello Stato. Matteo Renzi ha sempre negato il voto all'ex premier, ma Affaritaliani è pronto a scommettere su un imminente ribaltone, tanto che riporta il retroscena di un possibile incontro tra i due prima della votazione. "Basterebbero una trentina di renziani che votano Silvio e la presidenza arriva alla quarta votazione", spiegano fonti del centrodestra non escludendo nulla.

 

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