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Quirinale, "il vero rischio del Covid": perché anche il quorum è in bilico, quello a cui nessuno aveva pensato

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L'elezione del nuovo capo dello Stato dovrà svolgersi in massima sicurezza, con tutte le cautele necessarie a prevenire il contagio da Covid. Ingressi scaglionati e tamponi, prima di tutto. Del Super green pass, invece, non si hanno notizie per ora. Alla votazione manca sempre meno: il presidente della Camera Roberto Fico ha convocato il Parlamento in seduta comune lunedì 24 gennaio. Saranno tenuti a presenziare non solo i 630 deputati e i 321 senatori, ma anche 58 delegati regionali, tre per ogni regione a eccezione della Valle d’Aosta, che invece ne ha solo uno.

 

 

 

Un così grande numero di persone, che comprende pure giornalisti, assistenti parlamentari e il personale di Montecitorio, impone ovviamente delle cautele straordinarie. "Siamo al lavoro insieme al collegio dei questori per definire l’organizzazione e le misure per garantire la piena operatività e sicurezza del voto", ha scritto Fico su Facebook. In ogni caso, l'obiettivo principale è quelli garantire che la votazione si svolga in condizioni di normalità. Per quanto possibile.

 

 

 

Di norma per le prime tre votazioni è richiesta la maggioranza di due terzi dei grandi elettori (672 voti), dalla quarta votazione sarà sufficiente la maggioranza assoluta, pari a 505 preferenze. Il problema, però, si presenterebbe nel caso in cui venisse introdotto l'obbligo di Super green pass, oppure se ci fossero dei positivi, non in grado di partecipare. Un numero alto di contagi, infatti, come riporta il Corriere della Sera, renderebbe più complicato raggiungere il quorum.

 

 

 

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