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Quirinale, Lorenzo Fontana: "Scheda bianca? No, ecco chi voterei". Una esplosiva provocazione leghista

Lorenzo Fontana

Antonio Rapisarda
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Per la prima volta il centrodestra ha la possibilità di dare le carte per il Colle. Davanti al "ci siamo" a Lorenzo Fontana, vicesegretario della Lega, non tremano le gambe. Al contrario. «C'è, ci deve essere, tutto il senso di responsabilità di una partita che si gioca da protagonisti». Con una premessa: «Serve compattezza fra i partiti di centrodestra che hanno la maggioranza». E un però: «Si tratta di una maggioranza relativa, ricordiamolo. È un fatto di cui non si può non tenere conto».

Per questo motivo Salvini si è intestato il compito di trovare una soluzione condivisa con tutti?
«Esatto. Chiaro che non è per nulla facile ma è una giusta soluzione. Una responsabilità assunta dal partito numericamente più rappresentativo del centrodestra alla luce della situazione complicata che stiamo vivendo: per questo non sarebbe opportuno andare troppo avanti con le votazioni».

 

 

Seguendo il suo ragionamento, chi se non Draghi?
«Il problema, vista la situazione, è che finché c'è Draghi al governo è un conto. Se lui non dovesse esserci più è chiaro che la partita si farebbe completamente diversa. Tutti i partiti a quel punto farebbero una riflessione sul dopo: se continuare a sostenere un governo di emergenza oppure no. Il governo sta lavorando, fra alti e bassi, e sta cercando di far fronte a una situazione difficile. Staremo a vedere che cosa dirà Draghi ma la mia opinione, e non è solo la mia, è che sarebbe meglio evitare cambiamenti. Siamo sicuri che sia opportuno lasciare il Paese senza governo in un momento difficile come questo?».

In tal caso toccherà a Silvio Berlusconi a cui un esperto di tattiche parlamentari, Roberto Calderoli, ha assicurato massimo impegno...
«Nel caso ci dovesse essere una sua proposta i nostri voti di certo ci saranno. Poi non basteranno quelli del centrodestra e dunque, per forza di cose, bisognerà parlare anche con le componenti che accettano il confronto: prima di tutto quelle del Misto per poi allargare. Di certo bisogna tentare di chiudere la partita in poche votazioni».

 

 

In tal caso conferma che subentrerebbe la variante "M"? Quella dei due Matteo: Salvini e Renzi?
«Ritengo Italia viva il partito non di centrodestra più vicino alla nostra coalizione. Quindi il dialogo è aperto ma non solo con loro. Perché poi il capo dello Stato - che mi auguro stavolta provenga dall'area del centrodestra - dovrà essere il garante della Costituzione. $ importante che sia condiviso il più possibile: più largo è il consenso più agibilità avrà».

Enrico Letta, fra un veto e l'altro, minaccia già la crisi di governo...
«Premesso che sono convinto che sia giusto coinvolgere tutti, mi sembra però che non ci sia da scherzare. Non è il momento per veti e minacce e - ricordiamo - noi non siamo sempre stati coinvolti in passato. Se si arriva a una convergenza bene ma se così non fosse non ci vedrei nulla di male».

È ipotizzabile che il centrodestra voti scheda bianca alle prime tre votazioni e che solo alla quarta si abbia il nome del vero candidato?
«Non lo so, potrebbe essere. Quello che so è che se ci sarà possibilità piuttosto che scheda bianca voterei per Umberto Bossi, come ringraziamento e riconoscimento per la sua carriera. Le dirò di più mi piacerebbe che fosse indicato un giorno come senatore a vita». 

 

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