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Quirinale, Rino Formica: "Mai vista una situazione così terremotata. Si rischia la tombola"

Rino Formica

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Come finirà l'elezione del capo dello Stato è "difficile dirlo. Non ho mai visto una situazione più terremotata di adesso. Forse nel 1992 c'era un clima simile". Rino Formica, in una intervista a La Repubblica, non si sente di fare previsioni su come si concluderanno le elezioni per il Quirinale. "Il Parlamento è incontrollabile. Un terzo sa che è in soprannumero, vista la riduzione dei seggi. Un terzo è consapevole che non sarà ricandidato", spiega l'ex ministro socialista. "E un terzo è espressione di capi che non contano più nulla. Potremmo trovarci così dinanzi a mille volontà diverse".

 

 

Addirittura, secondo Rino Formica, si rischia "una tombola". Silvio Berlusconi, prosegue l'ex ministro, "non lo vogliono né Salvini Meloni. Si accontenterebbe di avere trecento voti, sarebbe già una bella soddisfazione e poi tornerebbe ad occuparsi delle sue ville". Ed è tranchant su Mario Draghi: "Temo sia inadatto", dice senza mezzi termini.

 

 

Il problema dell'attuale premier, sottolinea Formica, è che "in lui prevale la cultura del banchiere. I banchieri non hanno una visione di lungo periodo, sono attenti alla convenienza di quel che il mondo offre in quel momento"; "di Draghi non sappiamo nemmeno per chi vota", conclude l'ex ministro. "Il modo con cui tutela il suo segreto è allo stesso tempo una dimostrazione di debolezza e di potenza". 

 

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