Mario Draghi: "Resto a Palazzo Chigi? Benissimo, ma...". Una sola (e pesantissima) condizione
Un Natale "sereno". Anzi, "assolutamente tranquillo", quello trascorso da un Mario Draghi che assicurano essere "concentrato sull'azione di governo". Insomma, tutto bene. Nonostante le polemiche politiche sollevate dal suo discorso di fine anno, quello con cui di fatto ha confermato di ambire al Quirinale, le parole che sono state accolte con gelo, freddezza e distacco dalle forze politiche di maggioranza. Già, i partiti non si vogliono far commissariare e lo hanno detto chiaro e tondo. Ancor più esplicito Matteo Salvini, che ha ricordato al premier: noi "ingoiamo" il governo col Pd e lui prende, molla tutto e va al Quirinale?
Ma, come detto, le critiche sono state unanimi: un altolà anche da Forza Italia e dalla sinistra bersaniana, secondo cui Draghi nel frangente ha dimostrato "scarsa sensibilità istituzionale". Eppure, al netto di tutto ciò, il Natale è stato sereno.
Ma non solo. Secondo quanto rivela Il Giornale in un retroscena, il premier avrebbe spiegato la sua posizione a chi lo ha cercato: sarebbe a completa disposizione del Paese. Se lo vogliono al Quirinale bene, anzi benissimo. Al contrario, avrebbe assicurato, se lo preferiscono al governo in veste di premier altrettanto bene. A una sola condizione, però: garantirgli l'agibilità, la possibilità di decidere, di fare ciò che ritiene essere necessario per l'Italia. Senza risse e discussioni. Con un punto che deve essere chiarissimo: a comandare è lui.
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Insomma, prese di posizioni che, se confermate, potrebbero anche cambiare la corsa al Quirinale, dove Draghi resta comunque il favorito numero uno. Ma se restasse a Palazzo Chigi, come detto, il presidente del Consiglio non vuole ostacoli, non vuole rischiare di restare impantanato: tra emergenza sanitaria e Pnrr, infatti, ci sono molte priorità e curve decisive nel futuro immediato del Paese.