Quirinale, "anche Giuseppe Conte guarda a destra": Pd sempre più solo, ribaltato il quadro
La strategia di Giuseppe Conte in ottica Quirinale è improntata sul sano realismo. Lo scrive La Repubblica, secondo cui il leader del Movimento 5 Stelle è pronto ad un accordo trasversale, sapendo che il centrodestra (più Italia Viva) ha i numeri per dare le carte e che quindi non avrebbe senso andare muro contro muro per poi uscire con le ossa rotte dopo la terza votazione, quando basterà la maggioranza assoluta per eleggere il successore di Sergio Mattarella.
Di conseguenza il Pd si ritrova sempre più solo, dato che i 5 Stelle sono pronti ad accordarsi nell’elezione di un candidato di centrodestra, a patto che non sia Silvio Berlusconi, considerato troppo divisivo. Ad esempio, sempre secondo La Repubblica, da parte di Conte non vi sarebbe alcuna preclusione a votare Giuliano Amato o Letizia Moratti. Anche perché i renziani hanno palesato la loro disponibilità a votare un presidente di centrodestra, ribadendola anche nell’ultima intervista rilasciata da Maria Elena Boschi a Il Messaggero.
Per quanto riguarda il M5s, poi però c’è sempre da fare i conti con una pattuglia composta da 234 persone che potrebbe comunque non seguire in maniera compatta il suo nuovo leader. “Metti un 15-20 parlamentari che si macerano per dissidi politici - ha confidato un senatore a La Repubblica - metti un numero simile di deluso per non essere stati premiati con un posticino nei comitati del partito varati da Conte, mettici quelli che da tempo non danno le restituzioni e che con la giusta offerta potrebbero votare chiunque... Al voto segreto rischiano di mancare all'appello 60 voti”.