Tagadà, il patetico Giuseppe Conte: "Perché non faccio più l'avvocato", si copre di ridicolo rispondendo al nipotino della Panella
Il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, ospite di Tiziana Panella a Tagadà, su La7, nella puntata del 20 dicembre, risponde a Tommaso, il nipotino della conduttrice, sul suo futuro: "Quando sono uscito da Palazzo Chigi anziché tornare a fare l'avvocato e il professore universitario ho deciso di continuare a fare politica per far del bene per la comunità nazionale e per tutti i bambini come te, e anche per tutti gli anziani".
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Poi, l'ex presidente del Consiglio con un po' di vittimismo afferma: "Io crocifisso se oggi fossi al posto di Draghi? Non c'è dubbio, sono stato crocifisso tante volte, sarebbe stata l'ennesima crocifissione. Il clima mediatico e gli attacchi subiti durante il Conte 2 sono stati molto diversi" rispetto al dibattito politico attuale.
Poi sulle elezioni del nuovo presidente della Repubblica, dice: "Non so che intenzioni abbia Draghi, ma candidarsi al Quirinale appare improprio". E ancora: "Non la vedo una sua auto-candidatura". Sul Quirinale "anche il centrodestra ha problemi di numeri, non hanno numeri sufficienti", osserva Conte. "Dobbiamo cercare di individuare una personalità che renda orgogliosi tutti gli italiani", "vedo tanti aspiranti kingmaker, avverto la responsabilità come leader M5S di dare un grande contributo e un grande impulso", conclude; "Vorrei evitare tante votazioni a vuoto e un clima di frustrazione da cui venga fuori un candidato casuale".