Giuseppe Conte, i sondaggi riservati del Pd: "Crollo M5s". La rivolta interna
C'è preoccupazione nel Partito democratico. Il crollo del Movimento 5 Stelle non mette in allarme solo i grillini, ma anche gli alleati. Ai dem non basta infatti poter giocare la partita del Quirinale insieme agli alleati che, oggi come oggi, restano il primo partito in entrambe le Camere. Il Pd, svela un retroscena di Repubblica, guarda "con attenzione" alla tenuta dei gruppi grillini e alla capacità di Giuseppe Conte di controllarli.
A far alzare la guardia l'ultimo sondaggio condotto da Swg, dove è stata sì registrata quella che l'ex ministro Francesco Boccia ha definito "un'ascesa graduale e permanente del Pd", ma anche il crollo dei 5 Stelle. Un calo che non basta al segretario Enrico Letta, ancora convinto che per competere con i sovranisti il Movimento è fondamentale. Questo vale sia nella sfida per il Colle, sia nella malaugurata prospettiva di elezioni anticipate. Ovviamente sempre timorosi che il capo politico non riesca a prendere il totale comando dei pentastellati in Parlamento.
"I sondaggi parlano chiaro", si sfoga un senatore ricordando: "Il Pd è in salute e cresce, mentre i 5S non hanno trovato nella guida di Conte il ricostituente che pensavano". Per questo ora bisogna "pensare più alle battaglie identitarie e meno agli organigrammi, mostrarsi più muscolare e incisivo". Almeno secondo Andrea Romano, portavoce di Base riformista. "Essere stato premier in pandemia non basta più", è il ragionamento che fanno intorno al Pd e in riferimento a Conte. Qualcuno però, come Enrico Borghi, è più fiducioso e sicuro che "per la prova del nove dell'alleanza sarà la partita del Quirinale" e "stavolta i 5Stelle non possono permettersi di sbagliare". Insomma, Conte e grillini sono stati avvisati.