Il sondaggio sul partito dei no vax: "Solo questione di tempo", una percentuale terremoto
Quanto può valere un partito di riferimento dell’orbita no-vax? La Repubblica ha fatto una stima interpellando alcuni sondaggisti e partendo dalle dichiarazioni di Ugo Mattei, il giurista torinese che si è coalizzato con Massimo Cacciari e Giorgio Agamben contro la “dittatura sanitaria” e in particolare il Green Pass. Fa impressione pensare che personalità del genere siano diventate punti di riferimento dei no-vax, cosa che non depone di certo a loro favore.
“Lei non immagina quanta gente ci chiede di fare il partito - ha dichiarato Mattei a La Repubblica - sul web sono migliaia, una richiesta enorme”. Il giurista però ha escluso la nascita di un partito anti-Green Pass, anche perché non avrebbe alcun senso: “Sarebbe persino suicida. Noi andiamo avanti con la nostra opera di controinformazione, poi magari questo nostro impegno figlierà un soggetto politico”. Secondo Renato Mannheimer un partito apertamente no-vax potrebbe avere circa il 5 per cento dei voti, mentre Roberto Weber di Swg si è detto addirittura convinto che sia solo questione di tempo prima che nasca un soggetto politico del genere.
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“L’ho visto con i miei occhi a Trieste - ha dichiarato - qui il candidato della lista no-vax senza fare campagna alcuna ha preso il cinque per cento. Penso che sottrarrà voti a destra, a Fratelli d’Italia, alla Lega”. Di tutt’altro avviso Antonio Noto, secondo cui il caso di Trieste è eccezionale: “Negli altri centri è stata una sequela di flop. Il 60 per cento dei no-vax non va a votare. E tra quelli che invece ci vanno la preferenza è polverizzata, con una prevalenza per la destra”.