Quirinale, Silvio Berlusconi indispettito sulla candidatura di Pierferdinando Casini: "Ecco cosa penso di lui"
Silvio Berlusconi continua a lavorare per la sua possibile elezione al Quirinale, ma ha capito - scrive il Fatto quotidiano - che nemmeno Matteo Salvini e Giorgia Meloni credono più di tanto alla sua salita al Colle. Ed ecco spuntare i nomi di possibili candidati su cui il centrodestra potrebbe puntare al quarto scrutinio. Profili che non convincono Berlusconi. "Sarebbe una beffa vedere eletto un candidato del centrodestra al Colle nell'unica volta in cui Berlusconi ha qualche possibilità di vedere concretizzarsi il sogno della presidenza della Repubblica. Paradossalmente il leader di Forza Italia, dunque, preferirebbe che alla fine venisse eletto Draghi o il bis di Mattarella. Preferirebbe perfino un candidato espressione del centrosinistra", scrive sempre il Fatto.
Non lo convince in particolare un nome: quello di Pierferdinando Casini. "Un voltagabbana". Ad Arcore sono arrivate le voci di una preferenza di Salvini, condivisa con Matteo Renzi. "Casini è un traditore, un voltagabbana", ha detto a chi gli ha parlato nelle ultime ore. Lo definì così dopo le rotture politiche del 2006 e del 2008: prima, dopo cinque anni da presidente della Camera (voluto lì dall'ex premier), iniziò a costruire il centro in alternativa alla leadership di Berlusconi e poi, due anni dopo, alla vigilia delle elezioni, ruppe con la Casa delle Libertà presentandosi in solitaria con l'Udc.
Berlusconi ha dei sospetti sulla presidente del Senato Casellati. Gli hanno riferito che lei, sotto traccia, ci spera eccome nel Colle. "Un'ingrata" che pensa "solo alla sua carriera", il pensiero di Berlusconi. "Pensa solo a se stessa". Ma a Berlusconi non piace nemmeno Marcello Pera: "Un personaggio di una noia mortale". Pera ha interrotto i rapporti con Arcore ed è diventato uno dei consiglieri più stretti di Salvini. "Quando parla, Pera è noioso ma ve lo immaginate al Quirinale?", le parole di Berlusconi riportate dal quotidiano diretto da Marco Travaglio.