Silvio Berlusconi, "la telefonata notturna con Conte": retroscena-Quirinale, i contatti nell'ombra
I recenti scambi di “cortesie” tra Silvio Berlusconi e Giuseppe Conte sono divenuti oggetto di analisi politica, soprattutto adesso che sullo sfondo c’è la candidatura del Cav al Quirinale. L’ultima “carezza” nei suoi confronti da parte del nuovo leader del Movimento 5 Stelle è arrivata da Atreju: “Berlusconi ha avuto un grande consenso, ha interpretato il sentire del Paese, contribuito a spingere i partiti di destra verso una destra moderna e di governo”.
Dichiarazioni che fanno il paio con quel “ha fatto anche cose buone” espresso qualche giorno fa. Dal canto suo, Berlusconi sta strizzando l’occhio ai 5 Stelle: prima con l’apertura sul reddito di cittadinanza, poi con la “radice comune” individuata tra il Movimento e la Forza Italia della prima ora. “Ma a fissare il confine tra un ‘prima’ e un ‘dopo’ nel rapporto tra il mondo berlusconiano e il gotha pentastellato - è il retroscena svelato Tommaso Labate sul Corsera - è una telefonata notturna che parte da Palazzo Chigi e raggiunge il centralino di Arcore”.
Era la notte tra il 22 e il 23 febbraio 2020, all’inizio dell’emergenza Covid: “Conte chiama Berlusconi per chiedergli ‘una mano’ e Berlusconi la tende a Conte, fissando l’asticella dell’approccio ‘responsabile’ sull’emergenza sanitaria che a più riprese porterà Forza Italia anche a smarcarsi da Lega e Fratelli d’Italia”. Un altro momento in cui la relazione tra Berlusconi e i 5 Stelle si è rafforzata è riconducibile all’estate del 2020, quando il Cav è risultato positivo al Covid: “Durante i giorni dell’isolamento - scrive Labate - con la situazione che sarebbe precipitata fino al ricovero al San Raffaele, a più riprese Conte e Di Maio gli telefonano per manifestargli la loro vicinanza”.