Quirinale al centrodestra, il "piano B" di Berlusconi: "Il nome con cui frega il Pd"
Il centrodestra ha un piano B. Male che dovesse andare, ossia se Silvio Berlusconi non riuscisse a ottenere abbastanza voti, Lega, Fratelli d'Italia e Forza Italia hanno un altro candidato per il Quirinale. Si tratta di Marcello Pera. filosofo, politico e accademico, che dal 1994 ha aderito a Forza Italia, diventando coordinatore nazionale della Convenzione per la riforma liberale. Dietro al suo nome, spiega un retroscena di Affaritaliani.it firmato da Alberto Maggi, ci sarebbe proprio il Cavaliere. Una candidatura non priva di difficoltà. Il Partito democratico avrebbe già messo le mani avanti, negando un suo sostegno "perché di parte".
Diverso atteggiamento quello dell'ala governativa del Movimento 5 Stelle, in particolare quella del ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che potrebbe strizzare l'occhio a Pera (mentre Berlusconi sarebbe difficilmente digeribile per i grillini). I Cinque Stelle, sondaggi alla mano, temono un ritorno alle urne nel caso in cui Mario Draghi passasse da Palazzo Chigi al Colle. Via libera, pare, a Pera anche da Italia Viva. Fu lui nel 2016, insieme a Giuliano Urbani a fondare il Comitato "Liberi Sì" per il referendum confermativo della riforma Renzi-Boschi (poi bocciato dal popolo). Per questo molti sono pronti a scommettere che il partito di Matteo Renzi potrebbe ricambiare votandolo come prossimo capo dello Stato. A seguirlo anche alcuni (una ventina) di ex renziani rimasti nel Partito Democratico. Stesso discorso per i deputati e senatori del Gruppo delle Autonomie e del Gruppo Misto che potrebbero apprezzare le posizioni liberali dell'eventuale candidato.
L'importante - ha spiegato la stessa Giorgia Meloni - è che il centrodestra "affronti compatto questa scadenza" e vada unito anche su "'un piano B o C...". "Noi - ha sottolineato - dobbiamo garantire un presidente della Repubblica di qualsiasi estrazione, meglio di centrodestra, che faccia rispettare le regole e difendere la sovranità italiana rispetto ad alcune ingerenze straniere che in Italia ci sono sicuramente. Berlusconi sicuramente garantisce questo criterio, ma il centrodestra si deve muovere compatto anche su un eventuale piano B o C".
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