Laura Boldrini, l'affondo di Bisignani: "Il suo cavallo per la super-poltrona"
Mentre tutti parlano della elezione del presidente della Repubblica, "nei Palazzi del potere impazza una guerra sotterranea, sconosciuta ai più ma di straordinaria importanza", scrive Luigi Bisignani in un articolo su Il Tempo, "la nomina del nuovo segretario generale, il più alto funzionario di Montecitorio che governa una macchina amministrativa di circa 1.000 dipendenti e un bilancio di 800 milioni di euro". Una carica che fa gola a molti, visto che "può mettere bocca praticamente su tutto, dall'ammissibilità degli emendamenti e delle interrogazioni fino alle attività dell'Ufficio di presidenza".
Lucia Pagano, che attualmente ricopre la carica, è in scadenza dopo 7 anni. Fu nominata nel gennaio 2015 dall'allora presidente della Camera Laura Boldrini, "con la benedizione del re dei mandarini Ugo Zampetti, braccio destro- e anche sinistro - di Sergio Mattarella", aggiunge Bisignani. La Pagano "non era gradita" a Roberto Fico ma ora la vorrebbe "ancora in sella. Dunque anche Fico, in piena sintonia con Giuseppe Conte, è uomo dei 'penultimatum', per dirla come Grillo. E proprio a Giuseppi va il merito di aver scatenato, anche per quella poltrona, una faida tra donne sponsorizzando la capa dell'informatica, la rampantissima Claudia Di Andrea", nonché "moglie del suo amico nuorese, Giovanni Busia, piazzato da Conte all'Anac dopo l'addio di Raffaele Cantone".
Ma attenzione, conclude Bisignani, perché "ad ambire" alla sua successione "ci sono anche altri cavalli di razza, ciascuno in corsa accompagnato da sponsor di primo piano: Giacomo Lasorella, oggi distaccato all'Agcom e da sempre apprezzato da un indomito leone come Ignazio La Russa e non solo da lui; Fabrizio Castaldi, area PD, che conta invece sull'appoggio incondizionato dell'assertiva Laura Boldrini, soprannominata 'la papessa triste': triste, si dice, quando presiedeva l'Aula, oggi ancor più triste per non avere i commessi intorno". Chi la spunterà?