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Quirinale, così Omicron cambia il quadro: "L'ipotesi prende piede". Bis di Mattarella, l'indiscrezione di Marcello Sorgi

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La variante Omicron, l'ultima recrudescenza del coronavirus, l'ultima maledetta mutazione del Covid, potrebbe stravolgere anche l'imminente storia politica del nostro Paese. Già, perché all'inizio del 2022 si voterà per la successione di Sergio Mattarella al Quirinale, il Parlamento sarà chiamato a scegliere il prossimo presidente dalla Repubblica. E come è noto, il nome più quotato è quello di Mario Draghi, anche se la sua elezione è tutt'altro che scontata. Dunque, Silvio Berlusconi, che non demorde. E poi ci sarebbe Sergio Mattarella, che potrebbe raccogliere sin dal primo giro i voti necessari, salvo aver ribadito in molte occasioni di non voler fare un bis al Colle, circostanza che si verificò soltanto con Giorgio Napolitano.

 

Eppure, come detto, la storia potrebbe cambiare. È quanto sostiene Marcello Sorgi nel suo "Taccuino" su La Stampa di oggi, domenica 28 novembre, dove scrive quanto segue: "Sussurrata nei corridoi della lunga vigilia del voto per il Colle e all'ombra delle immagini della firma del Trattato del Quirinale, con la coppia Mattarella-Draghi all'opera come in tandem, sta prendendo piede l'ipotesi che un improvviso aggravamento della situazione della pandemia, dovuto alla nuova variante Omicron di cui s' è temuto ieri l'arrivo in Italia, possa spingere per un congelamento dei vertici istituzionali. Lasciando insomma entrambi al proprio posto sia il Capo dello Stato che il presidente del consiglio, e fornendo in particolare una ragione per convincere Mattarella ad accettare il bis, fin qui rifiutato con serie motivazioni costituzionali", rimarca Sorgi.

 

Una bomba, insomma. La Omicron, nel caso le sue conseguenze fossero gravi così come si ipotizza, potrebbe stravolgere la corsa al Colle. A corredo, Sorgi aggiunge alcune considerazioni. La prima su Draghi, che se eletto rappresenterebbe una successione "al livello più alto". Ma come conseguenza, il governo senza la sua figura sarebbe assai più debole: si potrebbe aprire una crisi senza possibilità certe di soluzione, e ci si chiede se il Paese, ora, possa concedersi un simile stallo politico.

Seconda considerazione, sull'eventualità che venga eletto un nome politico. Anche in questo caso, in ogni scenario, il governo e la maggioranza ne uscirebbero profondamente destabilizzati, in un momento in cui il possibile aggravarsi della situazione-Covid chiederebbe solo maggiore stabilità. E insomma, molti fattori sembrano concorrere al bis di Mattarella, ammesso e non concesso che il capo dello Stato faccia un passo indietro e apra al secondo mandato.

 

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