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Super green pass, retroscena-Lega: a un passo dalla rottura sulla nuova stretta. "Disertare", alta tensione prima del CdM

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Maretta in casa Lega per colpa del nuovo Green pass, poi approvato in CdM. Il partito di Matteo Salvini, o almeno una parte, da sempre contrario all'obbligatorietà del vaccino, sembra non vedere di buon occhio possibili nuove restrizioni ai danni di chi non si è vaccinato. Dal 6 dicembre e fino al 15 gennaio chi non è vaccinato resterà fuori dai ristoranti, dagli stadi, dalle palestre, dai cinema e da tante altre attività sociali anche in zona bianca. Provvedimenti su cui il leader del Carroccio nutre diverse perplessità, che però non sono sfociate né in uno scontro né nella rottura col governo. 

 

 

Secondo Repubblica le fibrillazioni sono emerse nel corso di una riunione in videoconferenza fra Salvini, i governatori e i capigruppo in parlamento Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. A ora di pranzo - riporta il quotidiano - la decisione assunta era quella di disertare la riunione del consiglio dei ministri. Una posizione rigida, che avrebbe rispecchiato la volontà di Salvini. Prima dell'inizio però la crisi è rientrata, complice una serie di interlocuzioni con il governo. A mediare Giancarlo Giorgetti, ministro per lo Sviluppo economico, nonché il leghista più vicino al premier Mario Draghi. "Vado in consiglio dei ministri", avrebbe detto intorno alle 15 spazzando via ogni dubbio. 

 

 

Nonostante la presenza al Cdm, la Lega non intende gettare la spugna. L'obiettivo è quello di ammorbidire il provvedimento, ritenuto foriero di tensioni e scontri che potrebbero penalizzare la lotta al virus. Intanto è arrivato intorno alle 17.40 l'ok dal Cdm: il Super Green pass sarà valido dal 6 gennaio e durerà circa un mese. Una misura necessaria per "salvare" il Natale.

 

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