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Clemente Mastella choc sul Quirinale: "Schede elettorali bruciate", chi è stato eletto grazie alla congiura

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L'uomo che mandò Francesco Cossiga al Quirinale ora vede benissimo Silvio Berlusconi. Parola di Clemente Mastella, che intervistato da Tommaso Labate sul Corriere della Sera spiega perché nel gennaio 2022 la situazione sarà molto, molto complicata. "Una volta c’era il problema dei franchi tiratori. Adesso, coi partiti dissolti e i parlamentari in libera uscita, sono quasi tutti tiratori franchi. Bisogna prendere voto per voto. In questo sport è molto bravo Berlusconi". Da buon democristiano, meglio non sbilanciarsi però: "Io non credo nulla. Sarei matto a credere a qualcosa adesso".

 

 

 

 

 

 

Quindi, il retroscena su quanto accadde nel giugno 1985. Il presidente della Dc di allora Piccoli lo chiama nel cuore della notte: "La sua voce era impastata d’ansia, 'Mastella corri qua alla Camera, è successa una tragedia'. Mezz’ora dopo stavamo bruciando delle schede...". Il riferimento è alla elezione di Cossiga a presidente della Repubblica, al primo scrutinio, frutto dell'accordo politico tra Ciriaco De Mita, segretario democristiano (a cui Mastella era vicinissimo) e quello del Pc Alessandro Natta

 

 

 

 

 



Fu proprio Mastella a sventare la "congiura", nata da una "bruttissima aria" che tirava dentro la Dc, affatto convinta della scelta di Cossiga. "La candidatura andava votata a scrutinio segreto tra i parlamentari, formiamo il seggio, voto e me ne vado via tranquillo, tanto c’era solo Cossiga in campo. Qualche ora dopo, la telefonata di Piccoli. 'Una tragedia', ripete più volte. Cossiga aveva avuto un consenso bassissimo, sotto il 60 per cento. La Dc era divisa e la sua candidatura rischiava di andare a sbattere".

 

 

 

 

 

A quel punto si riuniscono alcuni big della Balena bianca: "Siamo io, Piccoli e i capigruppo, Virginio Rognoni e Nicola Mancino. 'Chi altri è a conoscenza di questo risultato?', chiedo. 'Solo noi quattro', risponde Piccoli. 'Bene, distruggiamo le schede, bruciamole', dico io. Facciamo un comunicato stampa, diciamo che Cossiga ha preso oltre il 75 per cento e lasciamo intendere la Dc è unita". Una finezza, quel 75%, "perché ciascun gruppo di congiurati credesse che altri congiurati avevano trovato l’accordo con noi su Cossiga. E la congiura fallì".

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