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Beppe Sala, "io sono un uomo libero". Poi gli applausi a Matteo Renzi alla Leopolda: panico nel Pd

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La presenza di Beppe Sala alla kermesse renziana- "da uomo libero: vado alla Leopolda e presento un libro di Laura Boldrini", ha spiegato il primo cittadino di Milano  - ha creato scompiglio a sinistra. E da "da uomo libero" lo ha fatto. Non era facile politicamente per il sindaco, in questo momento politico, presentarsi alla covention politica del leader di Italia Viva. Salire sul palco dell’appuntamento renziano in questa fase dell’ex premier, stretto tra le accuse giudiziarie e i pochi punti percentuali dei sondaggi, è quasi una scelta politica che potrebbe pesare anche nel rapporto di Sala col Pd.

 

 

Il sindaco ha speso parole particolari, scrive il Giorno, anche sul caso Open: "Credo che sia il momento anche di vedere cosa dice Renzi dal suo punto di vista rispetto a queste vicende". Oltre che sottolineare che è interessante "sapere cosa Renzi voglia fare nel futuro". Insomma per il Giorno, domenica 21 novembre sul palco renziano, sembra si sia rafforzata una allleanza che parte comunque da lontano, da quando Renzi era a Palazzo Chigi: "Al di là delle battute sul Centro in potenziale costruzione oppure ancora schiacciato, prima di nascere, dal bipolarismo (complice l'attuale legge elettorale), Renzi per Sala c'è. E il sindaco di Milano c'è per Renzi, tanto che lo ha presentato come leader nazionale", scrive il quotidiano.

 

 

Adesso biosgnerà capire quali ricadute avrà sul centrosinistra la scelta di Beppe Sala, una sorta di endorsement, che può aprire nuove polemiche nell'alleanza tra Pd e Movimento Cinquestelle. Ed è proprio l'alleanza con i Cinquestelle il fatto politico che unisce Sala e Renzi e che li divide entrambi dal Pd. L'ex premiere da tempo combatte una battaglia politica contro i grillini, la caduta del governo Conte è lì a dimostrarlo. Lo stesso, nel suo secondo mandato di sindaco di Milano, è stato rieletto senza nessuna alleanza con i grillini milanesi.

 

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