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Otto e mezzo, Pierluigi Bersani: "Conte trattato malamente", retroscena inedito sulle nomine Rai

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"Se applichi il Cencelli devi applicarlo, non fai il Cencelli dei poveri": così Pierluigi Bersani, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo su La7, ha commentato le ultime nomine Rai, che hanno lasciato scontenti soprattutto i grillini. I pentastellati, infatti, non solo hanno perso Giuseppe Carboni, in quota grillina al Tg 1, ma ha anche dovuto accettare di vedere al suo posto Monica Maggioni, la stessa che nel 2017 il Movimento accusò di aver fatto pagare alla Rai le spese dei viaggi per la presentazione del suo libro. Una decisione che ha portato Giuseppe Conte a dire: "Non faremo più sentire la nostra voce sui canali del servizio pubblico".

 

 

 

A tal proposito, il fondatore di Articolo Uno ha rivelato: "Se Conte si è offeso, conoscendolo un po', evidentemente lo hanno trattato malamente". Secondo Bersani, comunque, il problema è un altro: "Sarebbe meglio che si parlasse del tema industriale della Rai. Capire cosa significa servizio pubblico, perché il servizio pubblico in tutti i campi significa intervenire dove fallisce il mercato. Se il mercato garantisce di per sé, per sue dinamiche, un certo pluralismo, devi chiederti cosa cavolo sia oggi il servizio pubblico".

 

 

 

L'ospite della Gruber, poi, ha spiegato che la Rai dovrebbe impegnarsi soprattutto nello stimolo e nella ricerca della creatività e della libertà, cercando i talenti che il mercato non ha ancora notato. "Questo è un compito pubblico e quando la Rai lo ha fatto ha tirato fuori Benigni - ha continuato Bersani -. Non si può più chiamare pluralismo lo scambiarsi 5 secondi di 'panino' un po' per uno, oggi che c'è internet... ". Con la Gruber che è subito intervenuta a spiegare cosa sia il "panino": "Famoso servizio di politica interna calibrato col bilancino dove c'è un po' di spazio per ogni partito". 

 

 

 

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