DiMartedì, Alessandro Sallusti: "Al Quirinale ci andrà un presidente bolognese". E Romano Prodi conferma
"Faccio una previsione. Il presidente della Repubblica sarà un emiliano". Alessandro Sallusti sgancia la bomba sul TotoColle. In collegamento con Giovanni Floris a DiMartedì, su La7, il direttore di Libero stuzzica Romano Prodi, in studio. "Il nuovo presidente sarà un emiliano ma non il professor Prodi. Un collega politico, emiliano anche lui. Bolognese". L'ex premier ascolta in silenzio, attento. L'indizio lo fa sorridere, mentre Floris finge di cadere dal pero: "Non capiamo...". A fare il nome allora è Marco Damilano, direttore dell'Espresso: "Incomincia con C... Casini". Pier Ferdinando Casini, bolognese, centrista con grandi agganci a destra come a sinistra, il grande vecchio del Parlamento italiano.
Prodi ride, fatica a commentare. "Ma ci rendiamo conto che mancano ancora...". E Floris lo stuzzica: "Un brutto colpo per lei professore?". "No anzi", si fa serio Prodi: come dire, se nessuno fa il suo nome adesso, forse a gennaio sarà davvero la volta buona. Poi, sibillino: "Secondo me Sallusti è uno che sa le cose. Ha detto una cosa saggia: il presidente della Repubblica, se non c'è un accordo iniziale, non ci va chi ha più voti, ma chi ha meno veti". Una perla di saggezza illuminante, in grado di chiarire le idee soprattutto a chi intende la corsa al Quirinale come una campagna elettorale. E lo stesso Damilano, in un infuocato dibattito con Alessandro Di Battista da lì a pochi minuti, conferma.
Floris manda in onda un clamoroso sondaggio di Nando Pagnoncelli, secondo cui dopo Mario Draghi secondo gli italiani il favorito per il Colle è Silvio Berlusconi. Dibba trasecola, letteralmente. Il direttore dell'Espresso però ricorda: "Nei sondaggi, nessuno dei presidenti eletti sarebbe stato davanti. Pensate a Mattarella nel 2015. Piuttosto, io lo cercherei intorno al 2%". E indovinate chi c'è al 2% nel sondaggio di Pagnoncelli? Indovinato: Pierferdy.
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