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Sergio Mattarella, Claudio Velardi sul bis al Quirinale: "Quando la patria chiama, difficile dire di no"

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Claudio Velardi, analista politico ed ex uomo forte del Pd negli anni di Massimo D'Alema segretario, sulla corsa al Colle ha le idee chiare: "Il Quirinale ha bisogno di esperienza e saggezza, due doti che si acquistano solo con l'età". Non crede nella ripetizione del Napolitano bis, ma non è contrario ad una possibile rielezione di Mattarella: "L'incarico dura 7 anni. Altro conto se, per sua libera scelta, decide di passare la mano e nella situazione in cui ci troviamo potrebbe anche essere possibile. Nel 2023 si voterà e avremo un radicale cambio della rappresentanza politica, perché da 945 parlamentari si passerà a 600. La platea che eleggerà il capo dello Stato muterà radicalmente. A quel punto, se Mattarella fosse stato rieletto, potrebbe di sua spontanea volontà decidere di passare la mano. Anche per questo, è la soluzione che auspico", spiega Velardi in una intervista al Giorno.

 

 

 

Sul Mattarella bis però ci vogliono delle condizioni ben precise: "Per rieleggere Mattarella, ci vorrebbe l'unanimità. Purtroppo, ora c'è Giorgia Meloni che dice no. Se lei non dimostra un atteggiamento più responsabile, questa operazione diventa complicata. Quando la patria chiama, cioè quando tutti vanno da lui in ginocchio per chiedergli il bis, diventa difficile per chiunque dire di no", chiarisce Velardi in merito alla titubanza dell'attuale Capo dello Stato su un possibile incarico bis. Altri possibili candidati: "Togliamo Draghi dalla lista: mettere in mezzo l'uomo che ci sta facendo recuperare il prestigio internazionale, l'unico in grado di gestire i fondi del Pnrr, colui che sta facendo vestire all'Italia un ruolo di primissimo piano, è una follia totale. Solo dei goliardi, questi sì vecchi, possono fare questo gioco. Scartata questa ipotesi, le altre sono in campo. Fermo restando che tutte passano per un accordo tra i due poli e il centro, ne aggiungerei un altro paio", rivela Velardi.

 

 

 

Infine Velardi disegna anche altri profili possibili per il Colle: "Vista la gravissima condizione in cui versa la giustizia, con l'ultimo caso scandaloso dei conti correnti di Renzi pubblicati dai giornali, io considererei anche Luciano Violante e Marta Cartabia, avendo l'attuale guardasigilli il vantaggio di essere donna oltre che persona di spessore. Berlusconi? No. Fermo restando che Prodi e lui sono ottime figure, in particolare Berlusconi ha in questi anni assunto comportamenti da statista, sono entrambi personaggi di un'altra stagione", conclude Velardi

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