Ddl Zan, la replica di Silvia Sardone alla querela del deputato dem: "Penso che ne abbia bisogno"
"Leggo dai social che il deputato Zan mi attacca. Per cosa? Per una luce colorata dentro un banner. Il banner in questione si riferiva al giorno della bocciatura in Senato del ddl Zan ed era legato a un commento sull’arroganza di Letta e Zan che, non volendo aprire una trattativa con gli altri partiti che si erano resi disponibili a una mediazione, hanno di fatto autoaffossato il provvedimento". Così Silvia Sardone, europarlamentare della Lega, replica alla querela annunciata dal deputato Pd Alessandro Zan all'indomani della bocciatura del ddl noto con il suo cognome.
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"Intorno a Zan nell’immagine grafica il mio collaboratore per i social aveva inserito, autonomamente, un alone colorato che ha suscitato un’assurda polemica legata a riferimenti inesistenti a campagne pubblicitarie degli anni 80. Ovviamente non c’era alcun intento provocatorio o discriminante in quel banner, tanto è vero che il mio collaboratore lo ha sostituito dopo pochi minuti proprio per cancellare qualsiasi ipotesi di offesa", ha chiarito la Sardone dopo le polemiche suscitate per quel post e dopo la querela promossa da Zan.
"Non esiste o esisteva alcuna volontà di insultare. Essendo nata negli anni 80 è evidente che quel riferimento non mi può appartenere. L’accusa è comunque totalmente infondata in quanto da anni chi collabora con me crea e pubblica banner grafici in cui ci sono aloni colorati intorno alle persone raffigurate e in generale nelle grafiche pubblicate. Io credo che l'onorevole Zan abbia necessità di pubblicità dopo il brutto risultato parlamentare ma sbaglia modi e contenuti. Invece di inseguire vuote polemiche intorno ai banner su Facebook (!) dovrebbe riflettere su quanto successo in Senato. E' possibile ripartire subito dal testo del centrodestra sul tema. L’obiettivo comune è punire chi discrimina, odia e insulta", conclude Sardone rilanciando la palla nel campo progressista per chiudere e votare un accordo in Parlamento sul ddl Zan.
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