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Reddito di cittadinanza, figli "finti" per incassarlo: l'ultimo scandalo che travolge Conte e Di Maio

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Per il reddito di cittadinanza, lo sciagurato assegno grillino, probabilmente è il giorno più nero in assoluto, da che disgraziatamente il M5s ha annunciato di avere "abolito la povertà". No, non hanno abolito la povertà: hanno fatto godere i "magnoni", i delinquenti, i disonesti.

Le cronache delle ultime ore sono sconcertanti. In Campania, Puglia, Abruzzo, Molise e Basilicata sono stati effettuati controlli a tappeto. Morale della favola? Pizzicati oltre 2.500 percettori irregolari. Tra questi figurano camorristi, parcheggiatori abusivi, rapinatori, truffatori e lavoratori in nero.

Giuseppe Conte, da par suo, se la prende con i "delinquenti" che danno la possibilità di alimentare le voci di chi si batte contro il reddito ai fannulloni (e chissà perché). Luigi Di Maio, da par suo, ha almeno avuto la decenza di ringraziare le forze dell'ordine per i loro controlli senza buttare la metaforica palla in tribuna.

Già, caro Conte: era meglio tacere. L'ex premier, per esempio, forse non ha saputo che il reddito grillino veniva incastrato anche da un esponente di spicco del clan Frizziero, ai vertici della criminalità organizzata napoletana. 

Ovvia, scontata, giusta e doverosa la polemica politica, con un fuoco di dichiarazioni incrociate a cui non si sottrae - giusto per pescare una carta dal mazzo - neppure Maria Elena Boschi. Su Twitter, la capogruppo di Italia Viva picchia durissimo: "Hanno Ferrari, barche, appartamenti… c’è addirittura chi ha finto anche di avere dei figli pur di percepire il reddito di cittadinanza. Ora basta: faremo di tutto per cambiare questa misura, che sembrava intoccabile. Non basta una stretta sui controlli", conclude facendosi interprete di un pensiero politico che attraversa l'intero parlamento, ovviamente M5s escluso.

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