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Vaccino, Roberto Speranza vuole immunizzare gli under-12? Pietro Senaldi: perché il ministro va fermato

Pietro Senaldi
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Il ministro Speranza pare fatto apposta per spargere sale sulle ferite del Paese. Dove c'è da calmare gli animi, lui li eccita, se c'è da ricucire, lui apre squarci, quando ci sarebbe da spiegare, lui spara sentenze apodittiche. Forse questo orfano del lockdown è il solo a non aver capito di essere un sopravvissuto dell'antico regime e che se, oltre a lui, a dare le carte sul Covid ci fossero ancora i suoi sodali, Conte e Arcuri, le persone non si sarebbero vaccinate in massa e il Green pass non avrebbe scatenato rumorose proteste bensì una disobbedienza civile di massa. Sono momenti cruciali nella lotta alla pandemia. L'Italia, da che Speranza è diventato un comprimario, sta andando meglio degli altri Paesi e il virus è sotto controllo, ma i contagi sono in risalita. L'ultima media settimanale è di 4.500 nuovi positivi al giorno, contro i 3.800 della settimana precedente e i poco più di tremila di metà ottobre. Ogni sette giorni si sale del 35%. Grazie ai vaccini, la situazione degli ospedali è sotto controllo, con l'80% di non immunizzati tra i pazienti ricoverati in terapia intensiva, e i decessi sono una trentina al giorno. Per i fanatici no vax questa recrudescenza sarebbe la prova che l'introduzione dell'obbligo di Green pass nei luoghi di lavoro non è servita e la profilassi non ha debellato il virus.

 

 

 

 

 

La realtà è del tutto diversa. I contagi ripartono perché è tornata la brutta stagione, quella dei raffreddori, delle influenze e delle polmoniti. Il virus è meteoropatico, più fa freddo, meglio circola. Poiché il Corona è anche amante delle folle, pure a fine settembre si era registrata una risalita, due settimane dopo la ripresa della scuola, degli uffici, delle attività sociali in città e la riduzione della vita all'aperto; si era riusciti a fermarla e a far regredire il contagio proprio grazie a un giro di vite nelle regole anti-Covid. Ma i contagi salgono anche perché l'effetto della seconda dose, per chi l'ha fatta a febbraio e marzo, sta lentamente svanendo. Questo è dimostrato dal fatto che si è avuta un incremento della circolazione del virus tra i medici e che i ricoverati immunizzati sono quasi tutti ultrasettantenni. Più si è anziani, meno a lungo il vaccino protegge. Ecco perché la terza dose, già consigliata per i sessantenni, alla fine sarà prevista per tutti. Non è uno scandalo. Molte malattie, dalla poliomielite al tetano, dalla difterite allo pneumococco, prevedono di routine la terza dose e nella maggioranza dei casi essa ha un effetto protettivo decisivo.

 

 

 

 

 

Questo dovrebbe spiegare il ministro Speranza, con tanto di grafici e tabelle, quando va in tv, anziché continuare con la comunicazione terroristica che ne contraddistingue l'operato da quasi due anni. Ma proprio non ce la fa. Anche domenica sera, ospite da Fazio a Che tempo che fa, ha sparato un paio di siluri, giusto per far saltare la mosca al naso agli italiani e mettere in difficoltà il suo governo, calando le sue verità come se gli arrivassero dal cielo. Prima ha annunciato che, se i contagi non diminuiranno - circostanza che sarebbe davvero eccezionale in inverno -, lo stato d'emergenza sarà prorogato; e già questo è in contraddizione con la narrazione che sta dando l'esecutivo di un'Italia esempio nel mondo del contenimento della pandemia; poi ha comunicato la sua intenzione di andare con l'obbligo di Green pass fino a primavera, rinforzando la sensazione di essere abile solo a impartire divieti. Nulla di nuovo sotto il cielo. Non sapendo che altro fare, o forse non sapendo fare altro, Speranza progetta l'ennesimo giro di vite sulle restrizioni.

 

 

 

 

 



LA MANIA DELLA SIRINGA - Ma la cosa più inquietante è stata la freddezza del killer con la quale il ministro ha posto le basi per la vaccinazione di massa ai bambini sopra i cinque anni. «Auspico che entro fine anno l'Agenzia Europea del Farmaco autorizzi la profilassi anche per i piccoli fino a undici anni» ha annunciato con naturalezza, come se prescrivesse un canarino prima di andare a letto. Ma allora quella della siringa è una mania, deve aver pensato almeno la metà dei genitori pro-vax davanti al teleschermo, persuasi che finché c'è Speranza, non ci sarà pietà neppure per gli infanti. I bambini sotto i dodici anni sono asintomatici, meno contagiosi e non rischiano la vita. Da inizio pandemia si sono registrati una decina di decessi di fanciulli positivi, ma tutti dovuti a patologie ben più gravi del Covid e letali già di loro.

 

 

 

 

 

 

Speranza motiva il proprio proposito con il fatto che il 24% degli infetti più recenti è sotto i vent' anni e che il 47% di essi sono nella fascia compresa tra i sei e i dodici anni. Ma non sono cifre allarmanti, se si pensa che nessuno di questi contagi ha portato a ricoveri. Se poi si considera che il 33% dei positivi sotto i vent' anni è compreso nella fascia 12-19, dove due su tre sono vaccinati, risulta evidente che, in proporzione, il virus circola più nei licei che alle elementari e sarebbe lì che si dovrebbe agire per spingere la profilassi, anziché puntare sulla fascia di popolazione che ancora non ha completato la fase di sviluppo fisico. Il Paese è riuscito a contenere la pandemia quando i giallorossi sono andati a casa ed è riuscito a darsi un governo di ampie intese. In emergenza, la peggior cosa è dividersi. E' fisiologico che ci sia un 10% della popolazione contraria ai vaccini ed è statistico che qualche decina di migliaia di persone siano arrabbiate e scendano in piazza, sentendosi private dei lori diritti. Alla legittima protesta, Speranza ha sempre offerto la risposta peggiore: non ascolta e dispone senza spiegare. Se ora, con quasi il 90% della popolazione vaccinata, e quindi non a rischio vita, ingaggia una battaglia per inoculare anche i bambini, che per lo più si fanno il virus senza un colpo di tosse, il principale risultato che otterrà il mini- stro sarà regalare al fronte non vax argomenti e simpatizzanti, senza frenare di un solo contagio l'epidemia. L'Italia è un Paese per vecchi, ma dove i bambini sono intoccabili. 

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