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Pier Ferdinando Casini al Quirinale, le manovre sotterranee. Retroscena: "Cosa promette a Salvini"
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"La campagna nascosta" di Pier Ferdinando Casini per il Quirinale. Il Fatto quotidiano rilancia le quotazioni dell'"ultimo democristiano", da almeno 10 anni uno dei maggiori papabili per il Colle e sempre frenato da qualche sfortunata congiuntura. Nel 2022 la grande incognita si chiama Mario Draghi: dopo Sergio Mattarella, il premier accetterà di "prolungare" il proprio potere reale "traslocando" da Palazzo Chigi, mettendo però a repentaglio la sopravvivenza di questa legislatura? Questo, in fondo, è l'unico vero dubbio che grava sul Parlamento. E proprio questa è la grande speranza dello storico leader Udc.
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Già nel 2009, ricorda il Fatto, il nome di Casini presidente rimbalzava anche grazie a un libretto spystory molto malizioso. Oggi la situazione è cambiata: "Non passa più le sue giornate a rinnegare quel Silvio Berlusconi che lo fece eleggere presidente della Camera nel 2001 - ricorda il quotidiano diretto da Marco Travaglio -. Da qualche mese Casini ha iniziato la grande rincorsa del Quirinale". "Per farlo - dice chi lo conosce bene - non deve solo essere, ma anche sembrare, un arbitro imparziale". Per questo, si sottolinea, "tra i corridoi e la buvette del Senato non si fa quasi più vedere. Entra in aula da ingressi laterali, vota e poi ritorna nel suo ufficio a palazzo Giustiniani". Felpato e defilato, "è lì che fa i suoi incontri. Casini vuole evitare i giornalisti. Non può permettersi di esporsi". Per esempio, usa l'auto blu anche per fare spostamenti di poche decine di metri, perché vuole "evitare domande indiscrete".
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Il voto sul Ddl Zan ha certificato la nuova maggioranza centrodestra-Italia Viva, ben accolta da Pierferdy. "Andava dicendo: 'Avete visto?'. Come dire: questa è la maggioranza che mi eleggerà al Colle. Si nasconde ma si muove". Proprio Matteo Renzi è il suo grande sponsor, ma non è il solo. Continua a ripetere che "Serve una figura che unisca". "Pensando a se stesso, stavolta. E così, da mesi, Casini pensa solo ad accontentare tutti", conclude il Fatto, quasi uno Zelig politico. "Ai centristi e ai cattolici dem propone il seggio fino al 2023: 'Non sciolgo le Camere'. A Matteo Salvini, che ha incontrato un mese fa in Senato, dà garanzie: "Se vincete le elezioni, Palazzo Chigi va al centrodestra'. A Renzi di fare il king maker per il Colle e per i prossimi governi. La sua maggioranza di partenza è questa: centrodestra dal quarto scrutinio più i centristi (anche nel Pd). Spera nel caos".
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