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Joe Biden trova un amico in Europa: Mario Draghi. Retroscena-G20: il patto tra i due leader

Salvatore Dama
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Sembra passato un secolo dal "Giuseppi" di Donald Trump. Quando cioè il presidente degli Stati Uniti ribattezzò il capo del governo italiano cambiandogli nome. Con un tweet. In realtà era l'agosto 2019, poco più di due anni fa. Nel frattempo è cambiato tutto. I protagonisti di quell'episodio non ci sono più. E Trump, a dirla tutta, non ha neanche più l'account su Twitter. I successori sono Joe Biden e Mario Draghi. Che ieri si sono incontrati per un faccia a faccia di un'ora a Palazzo Chigi. Altri protagonisti, altro stile, altro mondo. I due, al termine dell'incontro, hanno voluto «riaffermare la forza delle relazioni bilaterali tra Usa e Italia» e ribadire l'unità di intenti nell'affrontare le sfide globali, dalla lotta alla pandemia al contrasto ai cambiamenti climatici, dal rilancio dell'economia al rafforzamento del sistema multilaterale «basato sulle regole». Biden è a Roma per i lavori del G20, che si apriranno ufficialmente oggi, in una città blindata con oltre 8mila fra agnti di polizia e militari schierati; scuola chiuse, come pure molte strade. E oggi si attendono i cortei di protesta soprattutto degli ecologisti. Il presidente americano, vedendo Draghi e Sergio Mattarella, ha voluto sottolineare lo stretto legame tra Roma e Washington sui principali dossier internazionali. «Stai facendo un lavoro straordinario», ha detto Biden a Draghi, «dobbiamo dimostrare che le democrazie possono funzionare e che possiamo produrre un nuovo modello economico. Tu lo stai facendo». I due leader hanno affermato «il loro incrollabile impegno nei confronti delle relazioni bilaterali e del legame transatlantico» e sottolineato l'importanza del partenariato Usa-Ue, compreso il lavoro in corso per garantire che le regole che governano l'economia del 21° secolo siano basate su valori democratici condivisi.

 

 

DIFESA EUROPEA
A Palazzo Chigi si pone l'accento sulla necessità condivisa di sviluppare «una difesa europea anche per la sicurezza transatlantica, in un rapporto di complementarità». Un passaggio chiave questo, che incide in maniera importante nei delicati equilibri tra la Ue e la Nato e si inserisce nelle ripetute richieste di Draghi ai partner europei di fare di più per costruire una difesa comune europea autosufficiente e capace di affrontare le sfide globali. L'appoggio di Biden, su questo punto, è fondamentale e l'incontro di ieri, se confermato dai fatti, assicura alla linea italiana un sostegno solido. Che l'incontro tra Biden e Draghi non sia da considerarsi solo uno «scambio di cortesie», lo scrive il New York Times, sottolineando che «con l'uscita di scena di Angela Merkel e con Macron alle prese con difficoltà politiche, Draghi è emerso come leader dell'Europa e potenzialmente come interlocutore chiave per un presidente americano che punta a mantenere forti alleanze nel continente». Non a caso la Casa Bianca lascia trapelare le parole di Biden che ringrazia Draghi e l'Italia per «per la sua guida personale del G20 durante un anno di sfide globali» e «per tutto ciò che l'Italia ha fatto per sostenere il popolo afghano, anche convocando una sessione straordinaria del G20 per affrontare gli sforzi contro il terrorismo e gli aiuti umanitari, ospitando temporaneamente oltre quattromila afgani in viaggio verso gli Stati Uniti lo scorso agosto».

 

 

TASSA MINIMA GLOBALE
Draghi e Biden, infine, hanno definito «storico» l'accordo su una tassa minima globale, hanno discusso anche delle «sfide alla sicurezza nella regione del Mar Mediterraneo e riaffermato l'importanza degli sforzi della Nato per dissuadere e difendersi dalle minacce provenienti da ogni direzione». «L'America è tornata». È stato il messaggio che il numero uno della Casa Bianca ha portato anche al Colle. Joe Biden entra nei saloni del Quirinale, accolto da Sergio Mattarella, e rassicura Italia ed Europa. La sintonia è evidente durante il colloquio tra il presidente Usa e il presidente della Repubblica sui temi della lotta alla pandemia e del contrasto ai cambiamenti climatici. Ma anche sullo scacchiere geopolitico, il presidente degli Stati Uniti ha voglia di recuperare un dialogo forte con i Paesi europei dopo la freddezza dell'amministrazione Trump. La rapida uscita di scena americana dall'Afghanistan, lo schiaffo ai francesi per i sottomarini australiani, alcuni segnali di maggiore interesse per lo scacchiere indo-pacifico erano stati segnali che in molte cancellerie europee avevano fatto temere un disimpegno sull'asse atlantico. Molti i ringraziamenti trasmessi tramite Mattarella all'Italia. Tra questi il riconoscimento americano per «l'ottimo lavoro» fatto dall'Italia sui vaccini. 

 

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