Mario Draghi e Dario Franceschini, il retroscena: scontro totale, in Consiglio è successo di tutto
Mario Draghi e Dario Franceschini non si amano per niente. Ormai durante i Consigli dei ministri i due si scontrano continuamente. Due giorni fa, la tensione è salita quando il premier voleva ridimensionare il bonus cultura di 500 euro introdotto dal governo Renzi per i ragazzi che diventano maggiorenni. Franceschini ha sbottato e lo ha talmente sfinito che alla fine Draghi ha ceduto lasciando così com'è la misura nella manovra.
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Ma è da settimane che i ministri, riporta il Corriere della Sera in un retroscena, assistono a questi duelli. Il 20 ottobre Franceschini ha preteso che venisse salvato il bonus facciate che stava per saltare. "Ne è seguito un confronto che i presenti hanno definito 'molto duro', con Franceschini che ricordava come la norma fosse un cavallo di battaglia dei 5 Stelle e del governo Conte e con Draghi, visibilmente seccato, che metteva le casse dello Stato davanti alle ragioni dei partiti: 'Le risorse sono finite ministro, altrimenti il sistema salta'".
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Giovedì 28 ottobre poi ecco il duello sull'App18, che consente appunto ai diciottenni di acquistare libri, quotidiani, corsi di lingua, biglietti per il cinema, musei, eccetera. Draghi ne aveva già parlato durante la cabina di regia, dove per il Pd c'era Andrea Orlando: "Stiamo dando 500 euro anche al figlio di un miliardario, che una cifra simile la spende al ristorante. Per me è sbagliato, sarebbe più giusto mettere un limite di reddito in base alle fasce Isee e aiutare i ragazzi più fragili". Per Franceschini però l'obiettivo "è dare sostegno al settore".
La verità è che Franceschini "vuole fare il presidente della Repubblica - maligna un ministro di centrodestra - Sperava che Salvini uscisse dal governo, così una maggioranza più spostata a sinistra lo eleggeva al Quirinale". Per questo non ci sarebbe un grande feeling con Draghi, anche lui in corsa per il Quirinale.