Cerca
Cerca
+

Reddito di cittadinanza, un miliardo in più e la tagliola anti-truffe: ecco come cambia l'assegno grillino

Attilio Barbieri
  • a
  • a
  • a

Alla fine i paletti introdotti al reddito di cittadinanza sono più del previsto e riguardano aspetti cruciali della misura voluta dai 5 Stelle. La sforbiciata scatterà già al primo diniego ad un offerta di lavoro da parte dei beneficiari. Ma l'entità dell'assegno non si ridurrà dalla fine del sesto mese in poi per tutti i beneficiari che risultino «occupabili», come previsto inizialmente. La regola accoglie la mediazione del premier Mario Draghi che ha parzialmente accolto la proposta di riscrittura avanzata dal M5S. Come era previsto le risorse previste per il reddito di cittadinanza crescono di un miliardo all'anno. Da 7 a 8. 

 

Lega e Forza Italia avevano presentato al Consiglio dei ministri la proposta di stoppare l'erogazione del sussidio già dopo il rifiuto della prima offerta. Proposta superata dalla mediazione di Draghi che abbassa comunque da tre a due offerte rifiutate la soglia che fa scattare l'interruzione del beneficio. L'obiettivo, come ha chiarito il premier in conferenza stampa, è quello di reprimere gli abusi ed evitare che diventi un intralcio al lavoro. 

DECALAGE. Dunque il taglio al sussidio scatta a partire dal rifiuto della prima proposta di lavoro e non della seconda come previsto inizialmente dal testo della manovra su cui è intervenuto ieri il Consiglio dei ministri. Nel caso in cui il beneficiario dovesse dire «no» alla seconda proposta la misura si interromperà definitivamente. 

COMUNI. «Nell'ambito dei progetti utili alla collettività, i Comuni sono tenuti ad impiegare almeno un terzo dei percettori residenti. Lo svolgimento di queste attività da parte dei beneficiari del reddito di cittadinanza è a titolo gratuito e non sarà assimilabile ad una prestazione di lavoro subordinato o parasubordinato e non comporta in ogni caso l'instaurazione di un rapporto di lavoro con le amministrazioni pubbliche». 

OCCUPABILITÀ. La domanda di reddito di cittadinanza «che non contiene la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro è improcedibile». Dunque i richiedenti sono tenuti a sottoscrivere contestualmente alla presentazione della domanda anche la Did Dichiarazione di immediata disponibilità, appunto- senza aspettare di essere convocati presso il Centro pubblico per l'impiego dove sottoscrivere il "Patto di servizio personalizzato". Come avveniva finora. 

 

OFFERTA CONGRUA. L'offerta di lavoro è considerata "congrua" quando l'occupazione proposta si svolge «entro ottanta chilometri di distanza dalla residenza del beneficiario o è comunque raggiungibile nel limite temporale massimo di cento minuti con i mezzi di trasporto pubblici, se si tratta di prima offerta». La seconda offerta può essere «ovunque collocata nel territorio italiano». 

VERIFICHE. I Comuni sono tenuti ad effettuare «a campione, all'atto della presentazione dell'istanza, verifiche sostanziali e controlli anagrafici sulla composizione del nucleo familiare dichiarato nella domanda per l'accesso al reddito di cittadinanza e sull'effettivo possesso dei requisiti». Di più: «il responsabile del procedimento del Comune risponderà per il danno erariale causato dalla corresponsione di somme non dovute». Sarà compito dell'Inps verificare tempestivamente «i dati anagrafici, di residenza, di soggiorno e di cittadinanza, dichiarati in modo analitico nella domanda». Le verifiche daranno svolte sulla base «delle informazioni presenti nelle banche dati a disposizione dell'Istituto», incluse quelle dell'Agenzia delle entrate. 

 

Dai blog