Mario Draghi, il siluro del Fatto sulla sua pensione: "Abolisce Quota 100, ma intanto ecco quanti soldi prende"
Il Fatto Quotidiano è partito all’attacco di Mario Draghi in prima pagina, stavolta sul tema delle pensioni. Il presidente del Consiglio ha incontrato i sindacati e ha posto l’attenzione soprattutto sui “futuri lavoratori”, e quindi sui giovani, raccogliendo gli encomi di giornali quali il Corriere della Sera e la Stampa. Non quelli del quotidiano diretto da Marco Travaglio, che anzi prova a mettere in cattiva luce Draghi.
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La sua “colpa”? Quella di andare verso l’abolizione di quota 100, passando per quota 102 e 104, pur essendo un “baby pensionato” che ha ottenuto l’assegno previdenziale con quota 99. Come documentato dal Fatto, il presidente del Consiglio è andato in pensione nel 2006, quando aveva 59 anni: ha lavorato per circa quarant’anni che, sommati all’età che aveva all’epoca, lo portarono a quota 99. “L’assegno pensionistico - si legge sul Fatto - gli fu liquidato dall’Inpdap e consisteva in 14.843,56 euro mensili lordi, per un importo netto di 8.614,68 euro”.
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Secondo il quotidiano diretto da Travaglio, alla luce di ciò Draghi non potrebbe permettersi di parlare delle nuove generazioni e di sindacati che tutelano principalmente gli anziani. Non solo, perché nel mirino finiscono anche Elsa Fornero e quei giornali che sostengono Draghi in questa faccenda di quota 100 e dei giovani.
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