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Ddl Zan affondato, le dimissioni di Elio Vito: "Mi spiace, qui non posso restare". Terremoto in Forza Italia

Silvio Berlusconi

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Una clamorosa defezione in Forza Italia. Un passo indietro subito dopo il siluro che ha di fatto affondato il ddl Zan. A terremotare il partito azzurro, alle prese con molti casi e scossoni negli ultimi giorni, ci pensa Elio Vito, deputato ed ex ministro dei rapporti con il Parlamento in due differenti governi Berlusconi. Insomma, un fedelissimo del Cavaliere, da tempo in prima linea nelle battaglie a favore del mondo gay.

 

Il punto è che subito dopo l'approvazione della tagliola al Senato, il provvedimento che ha rispedito il testo dritto dritto in Commissione, Elio Vito ha pubblicato su Twitter "la mia lettera di dimissioni al presidente Berlusconi da responsabile del Dipartimento Difesa e sicurezza di Forza Italia". Dimissioni dovute proprio al fatto che "è stato annunciato al Senato il nostro voto favorevole al non passaggio agli articoli del ddl Zan".

 

Nella lettera, che potete leggere integralmente in calce al tweet di Elio Vito, spiega che a suo giudizio il ddl Zan "contrasta proprio odio, discriminazioni e violenze". E ancora: "Per coerenza, quindi, con le mie convinzioni, che mi portarono a votare a favore della proposta di legge alla Camera, quando, pur nella posizione contraria del Gruppo, fu garantita comunque la possibilità di votare secondo coscienza, a malincuore rimetto l'incarico che mi hai affidato", si rivolge direttamente a Berlusconi.

 

Dunque, Elio Vito aggiunge: "Naturalmente, ogni legge è perfettibile e tentativi di miglioramento del testo sono sempre apprezzabili. Però noi abbiamo votato pregiudiziali e sospensive, dopo mesi di ostruzionismo in Commissione, per impedirne l'esame". Parole pesanti, quelle di Elio Vito, che in un precedente tweet, nella mattinata di oggi, mercoledì 27 ottobre, aveva anticipato: "Berlusconi mi ha nominato responsabile del Dipartimento Difesa e sicurezza di Forza Italia. Se FI vota il non passaggio agli articoli del ddl Zan non potrei più mantenere l'incarico". E così ha fatto.

 

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